di Redazione
Ennesimo attacco antisemita nella metropolitana di Parigi lunedì 9 dicembre. Questa volta a essere colpito è stato uno studente israeliano che ha avuto l’unica colpa di aver parlato in ebraico con suo padre al telefono. La notizia è stata diffusa da diversi siti online.
Da un articolo dal Jerusalem Post si apprende che l’ignaro giovane è salito a bordo della metropolitana alla stazione di Château d’Eau. Due uomini si sono avvicinati e hanno ascoltato la conversazione mentre stava parlando al telefono con il padre (pare un messaggio vocale su whatsapp). Sentirlo parlare in ebraico ha scatenato la furia dei due malviventi che hanno iniziato a urlare, imprecare e minacciarlo. Uno di loro ha iniziato ad attaccarlo con violenza fino a quando il giovane ha perso conoscenza.
Un passante si è premurato di chiamare un’ambulanza che ha trasferito la vittima sotto choc in ospedale, mentre i due aggressori se la sono dati a gambe.
Secondo quanto riportato dal sito di The Times of Israel, l’Ufficio Nazionale Francese di Vigilanza contro l’Antisemitismo, BNVCA, ha identificato lo studente che si chiama B. Yogev e ha 30 anni. Le prime ricostruzioni descrivono i due aggressori come alti e di origine africana. Lo studente ha riferito inoltre di come uno dei due lo abbia aggredito colpendolo sulla testa, sul corpo e sul viso. Dopo di che è svenuto sul pavimento del vagone.
Il sito del Jewish Telegraphic Agency riporta un’ulteriore dichiarazione del BNVCA, ossia di come i due aggressori siano stati incentivati da alcuni passeggeri che hanno indicato e minacciato a loro volta il ragazzo.
Dopo essere stato dimesso dall’ospedale Lariboisière, lo studente ha denunciato il fatto alla polizia.
(Ma. Ger.)