di Paolo Castellano
Il 24 ottobre, le telecamere dei media americani hanno filmato la chiamata che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto al premier israeliano Benjamin Netanyahu per annunciare la normalizzazione dei rapporti diplomatici tra Israele e Sudan.
«Credi che l’assonnato Joe avrebbe potuto fare questo accordo, Bibi?». Ha chiesto Trump a Netanyahu, riferendosi all’ex vice presidente Joe Biden, candidato democratico alle prossime elezioni. Il primo ministro israeliano ha risposto diplomaticamente: «Una cosa che posso dirti è che apprezziamo l’aiuto per la pace da chiunque in America e apprezziamo enormemente quello che hai fatto». I contatti telefonici hanno coinvolto anche il primo ministro sudanese Abdalla Hamdok e il generale sudanese Abdel Fattah al Burhan, capo del Consiglio militare.
Come riporta il Jerusalem Post, grazie alla mediazione degli USA, Israele riprenderà a dialogare con un terzo paese musulmano, dopo Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Lo Stato ebraico firmerà con il Sudan accordi in campo economico e commerciale. Gli esperti israeliani aiuteranno lo Stato arabo-africano a progredire soprattutto sul piano agricolo.
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Il Sudan vuole ristabilire le relazioni con Israele. Gli USA confermano
Il Sudan ha proclamato la normalizzazione delle relazioni con Israele. Il 22 ottobre, lo ha rivelato in anteprima al quotidiano Israel Hayom una fonte anonima coinvolta nei negoziati tra le due nazioni. Secondo il Jerusalem Post, l’annuncio formale e pubblico arriverà tra qualche settimana. L’ufficializzazione si è concretizzata definitivamente quando il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha telefonato al Presidente del Consiglio Militare di Transizione del Sudan Abdel Fattah al-Burhan.
Il 21 ottobre il ministro per la Cooperazione regionale Ofir Akunis e il ministro dell’Intelligence Eli Cohen avevano confermato che lo Stato d’Israele era vicinissimo alla normalizzazione diplomatica con lo Stato arabo-africano. In particolare, Akunis aveva dichiarato alla radio dell’esercito israeliano che la chiusura delle trattative sarebbe avvenuta a novembre: «Ho buoni motivi per credere che l’annuncio arriverà prima del 3 novembre – almeno , è quello che ho capito dalle mie fonti». Il ministro per la Cooperazione regionale aveva poi aggiunto che ci sono altri paesi che attendono di regolarizzare le relazioni con Israele; Akunis aveva specificato che i nomi di questi stati verranno svelati dal governo degli Stati Uniti.
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A proposito di America, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha detto che il Sudan non sarà più lo sponsor del terrorismo. Già dallo scorso luglio, il paese arabo-africano ha espresso l’intenzione di separare lo Stato dalla religione, aprendosi a riforme che allarghino i diritti umani alla popolazione. Tale atteggiamento è piaciuto agli USA che però puntano più in alto: «Stiamo continuando a lavorare per convincere ogni nazione a riconoscere Israele, la legittima patria ebraica, e a riconoscere il loro diritto fondamentale di esistere come paese – e questo include certamente il Sudan», ha sottolineato il Segretario di Stato americano, invocando un reciproco riconoscimento di sovranità.
Non è chiaro se gli Stati Uniti rimuoveranno il Sudan dalla lista nera degli stati sponsor del terrorismo islamico. Certamente, un buon risultato nei negoziati con Israele potrebbero aprire nuovi scenari politici, ancora incerti considerando le imminenti elezioni americane e i futuri risultati elettorali.