di Nathan Greppi
Sabato 8 dicembre, un gruppo di 21 persone con i volti coperti ha lanciato delle molotov contro una sinagoga a Goteborg, la seconda città più popolosa della Svezia. Secondo Ynet, nessuno è rimasto ferito, ma è scoppiato un piccolo incendio nel parcheggio della sinagoga. Solo tre dei responsabili sono stati arrestati.
Il servizio di emergenza ha ricevuto una chiamata di aiuto intorno alle 10 di sera che parlava di oggetti infuocati lanciati contro la sinagoga. “Siamo arrivati sul posto e abbiamo spento le fiamme. Un piccolo fuoco era divampato in mezzo alle macchine parcheggiate vicino alla sinagoga. Intorno abbiamo trovato anche dei liquidi infiammabili,” ha dichiarato il capo dei pompieri di Goteborg, aggiungendo che in quel momento temevano che le fiamme raggiungessero il centro ebraico se non fossero state spente in tempo.
Secondo un giornale locale, quando l’attacco ebbe inizio un gruppo giovanile ebraico stava tenendo un evento all’interno della sinagoga. La madre di una delle ragazze partecipanti ha detto che “mi stava scrivendo ‘Mamma, ho paura’, e mi ha detto una ventina di uomini con le facce coperte stavano lanciando oggetti in fiamme contro l’edificio.”
Dvir Maoz, membro della sezione locale del Bnei Akiva, ha detto alla stampa che “stavo facendo un salto alla festa e mi ero seduto vicino a una delle guardie. Mentre stavamo parlando, ho visto con la coda dell’occhio una palla di fuoco. Sono saltato dentro la guardiola e gli ho detto che era stata lanciata una molotov. I bambini erano veramente fuori controllo perché era la prima volta che sperimentavano un attentato terroristico così da vicino.”
Ha aggiunto che “I genitori sono venuti e hanno portato i bambini a casa. Alcuni di loro erano davvero agitati e qualcuno ha detto loro che non si sentiva al sicuro. Un altro mi ha detto che, poiché aveva un nome ebraico, gli arabi della sua scuola lo insultavano, picchiavano e gli sputavano addosso. Ancora non posso dire che percepiamo un aumento dell’antisemitismo nelle nostre vite quotidiane.”
Il giorno prima dell’assalto, centinaia di manifestanti avevano marciato nella città di Malmö contro il riconoscimento americano di Gerusalemme come capitale d’Israele. Secondo i media svedesi, i manifestanti urlavano: “Abbiamo dichiarato un’intifada a Malmö . Rivogliamo la nostra libertà, e per questo spareremo agli ebrei”.
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