di Redazione
(Articolo in aggiornamento) Sempre più drammatica la situazione in Turchia e nella vicina Siria. Finora, secondo diverse fonti, il bilancio del terremoto che ha devastato il sud-est turco e il nord-ovest siriano ha superato le 21 mila vittime (Fonte di stamattina Rainews), salito a 21.700 morti secondo Il Sole24ore mentre scriviamo, numero in vorticoso aumento rispetto ai giorni scorsi. I dati in continuo aggiornamento parlano di oltre 16,546 morti confermate in Turchia e di altre 3,317 in Siria. Gli esperti temono che il numero sia destinato a salire.
Continuano intanto le operazioni dei soccorritori alla ricerca di ulteriori superstiti sotto le macerie; una ricerca sempre più improbabile man mano che passano le ore a causa del freddo pungente, mentre il numero degli sfollati è diventato «incontenibile».
Si tratta del peggior terremoto che ha colpito la Turchia dal 1939, definito da presidente turco Recep Tayyip Erdoğan un «disastro del secolo» nonché «una situazione catastrofica» come ha ribadito a sua volta il presidente siriano Bashar al-Assad ad Aleppo, che tuttavia ha parlato di politicizzazione del terremoto da parte dell’Occidente aggiungendo che «faremo il possibile per ricostruire e per aiutare le persone» coinvolte dal sisma. Intanto arrivano le preghiere da ogni parte del mondo perché le vittime del terremoto siano ricordate e che le loro famiglie siano circondate dall’amore e dal supporto durante questo momento drammatico.
Purtroppo, per la coppia di ebrei irrintracciabili dopo il crollo del loro condominio di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi, non c’è più stato più nulla da fare. Per Saul Cenudioğlu e per la moglie Fortunata, così come per un’infinità di altre persone scomparse sotto le macerie, le informazioni sono state confuse e contrastanti in questi giorni frenetici. Saul Cenudioğlu era il leader della piccola comunità ebraica di Antakya, città vicino al confine siriano con una lunga storia ebraica millenaria. I nostri corrispondenti in Turchia ci hanno confermato la triste notizia che entrambi i coniugi sono deceduti. Dopo il ritrovamento del corpo della moglie era rimasto un barlume di speranza che il marito fosse ancora vivo. Tuttavia, anche il suo corpo è stato purtroppo ritrovato.
Riguardo agli aiuti umanitari internazionali – dall’Ue al Giappone passando per gli Usa e l’India, sono numerosi i Paesi che, subito dopo il sisma del 6 febbraio, si sono mobilitati per mandare aiuti e personale specializzato in un territorio già devastato da un decennio di guerra civile e da bombardamenti che avevano distrutto ospedali, fatto crollare l’economia e provocato carenze di elettricità, carburante e acqua. Fra di loro anche Israele si è offerta e si è mobilitata per aiutare nelle operazioni di ricerca e di soccorso.
Come titola oggi The Times of Israel, le squadre del tenente colonnello Golan Landsberg – esperto di ricerca e salvataggio che ha preso parte a quasi una dozzina di missioni israeliane in tutto il mondo negli ultimi 25 anni, di cui due in Turchia nel 1999 durante i sismi – hanno estratto diverse persone dalle macerie da quando sono arrivate martedì mattina presto, tra cui un bambino di 2 anni e una coppia di coniugi. Golan ha affermato che la distruzione causata da quei terremoti di 24 anni fa, simile a quella che ha raso al suolo vaste aree del Paese lo scorso lunedì 6 febbraio, aggiungendo che «forse anche un po’ peggio», anche se riconosce che questo potrebbe essere dovuto alla sua mancanza di esperienza di quel tempo.
Landsberg e la sua unità fanno parte di una massiccia delegazione israeliana che è sbarcata in Turchia questa settimana per assistere nelle prime operazioni di ricerca e soccorso e ora si sta preparando ad aprire un enorme ospedale da campo per fornire cure mediche su larga scala sia a coloro che sono direttamente feriti nel terremoto di lunedì e ai pazienti regolari per alleggerire il carico sugli ospedali turchi.
Oltre allo sbalorditivo tributo umano, il costo economico del terremoto sembra probabilmente superare i 2 miliardi di dollari e potrebbe raggiungere i 4 miliardi di dollari o più, ha affermato Fitch Ratings.
Il terremoto del 1999 ha insegnato qualcosa?
Il terremoto di Izmit – chiamato anche Kocaeli Earthquake o Gölcük Earthquake che si è verificato il 17 agosto 1999 – faceva parte di una sequenza sismica lungo la faglia dell’Anatolia settentrionale iniziata nel 1939, che ha provocato grandi terremoti che si sono spostati progressivamente da est a ovest per un periodo di 60 anni. Il terremoto di magnitudo 7.4, che è durato meno di un minuto, ha colpito il sistema di faglie anatoliche con l’epicentro a circa 7 miglia a sud-est di Izmit. È stato il terremoto più dannoso in Turchia, causando trai i 17.127-18.373 morti lasciando più di 250.000 persone senza casa. Quasi 20.000 morte all’epoca, simile al bilancio delle vittime dell’attuale terremoto, sebbene entrambi siano probabilmente sottostimati.