di Anna Balestrieri
Diverse centinaia di persone si sono radunate, domenica 29 ottobre, all’aeroporto di Makhachkala, capitale della repubblica del Daghestan a maggioranza musulmana, per linciare i passeggeri di un volo proveniente da Tel Aviv. La notizia dell’arrivo di un volo Red Wings da Tel Aviv con rifugiati da Israele in scalo in Daghestan, riferiscono i canali Telegram locali, ha portato all’afflusso di centinaia di persone all’aeroporto, alcune con bandiere palestinesi.
Una cinquantina di dimostranti ha pattugliato con un blocco delle auto l’uscita dell’aeroporto, fermando i passeggeri e chiedendo loro di dimostrare la propria nazionalità. Scene di concitazione con incitamenti al linciaggio degli ebrei al suono dello slogan “Allah hu Akhbar” e si sono susseguite per diverse ore all’aeroporto, con una caccia all’uomo stanza per stanza che si è riversata sulla pista dell’atterraggio di Makhachkala, impedendo le consuete operazioni di volo. Un dimostrante portava il cartello: “Gli assassini di bambini non hanno posto in Daghestan”. Le forze dell’ordine impotenti di fronte alla violenza dei pogromchiki. I cittadini israeliani che si trovavano nell’aeroporto sono stati isolati e messi in sicurezza.
Nei giorni recenti, i mezzi di comunicazione russi hanno riportato il moltiplicarsi delle proteste contro Israele nel Caucaso russo, grazie anche all’aperto appoggio del presidente ceceno Kadyrov alla causa di Hamas. Secondo informazioni provenienti da canali Telegram locali e pubblicate dal sito indipendente Meduza, sabato scorso si è svolta una manifestazione di fronte all’hotel Flamingo nella città di Khasavyurt, in Daghestan. Durante la protesta, i manifestanti hanno urlato lo slogan “espellere gli ebrei”, a seguito della circolazione di voci riguardo alla presenza di rifugiati israeliani presso l’hotel. A un gruppo di dimostranti è stato concesso l’accesso all’hotel al fine di verificare la presenza di ebrei nell’edificio ed è stato affisso un cartello sulla porta d’entrata recante la scritta: “È vietato l’ingresso ai cittadini israeliani (ebrei)”. Un evento simile (l’apposizione di un cartello di divieto d’entrata agli ebrei) in un negozio in Turchia ha comportato il richiamo dell’ambasciatore israeliano sul posto.
L’Agenzia federale russa per il trasporto aereo ha annunciato la chiusura dell’aeroporto fino al 6 di novembre. Secondo il canale telegram Mash Gor, i dipendenti dell’aeroporto di Makhachkala hanno invitato la folla a selezionare una pattuglia di tre persone per salire a bordo degli aerei e testimoniare con le telecamere l’assenza di ebrei a bordo. Le forze di polizia locali non hanno inizialmente reagito, se non chiedendo alla folla di evitare atti vandalici e il blocco delle strade. Hanno al contrario espresso comprensione per i manifestanti, dichiarandosi pronti ad “alzarsi e cantare” insieme a loro. Le forze speciali sono intervenute solo quando i manifestanti hanno invaso la pista. Il ministro delle Politiche nazionali del Daghestan, Enrik Muslimov, e il ministro degli Affari giovanili, Kamil Saidov, sono giunti all’aeroporto e hanno avviato trattative con i presenti. Sono stati fermati 210 manifestanti.
L’ufficio del primo ministro e il ministero degli Esteri israeliani insieme al Consiglio di sicurezza nazionale hanno dichiarato di seguire attentamente gli sviluppi della situazione. Lo stato di sicurezza di ebrei e connazionali in Russia ed in tutto il mondo è fonte di crescente preoccupazione.
(Foto: Corriere.it)