di Nathan Greppi
L’Agenzia europea dei diritti fondamentali ha recentemente pubblicato i risultati di un sondaggio promosso dall’EUJS, European Union of Jewish Students, e condotto su larga scala tra gli ebrei dai 16 ai 34 anni residenti in 12 paesi dell’UE (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svezia e Ungheria), per capire come viene percepito l’antisemitismo.
I dati del sondaggio
È emerso che dei 2.707 giovani ebrei che hanno preso parte al sondaggio, l’80% pensa che l’antisemitismo sia un problema serio nel proprio paese, oltre a pensare che esso sia aumentato negli ultimi 5 anni, mentre il 44% afferma di essere stati vittime almeno una volta, durante l’ultimo anno, di molestie o aggressioni di stampo antisemita; tuttavia, tra coloro che hanno subito aggressioni l’80% non le denuncia.
Nei 12 paesi presi in esame l’81% dei giovani ha affermato di avere una forte identità ebraica, e il 77% è nato nel paese in cui vive. Per quanto riguarda la scala dei valori, il 95% considera importante ricordare la Shoah, mentre la lotta all’antisemitismo e il sostegno a Israele scendono rispettivamente al 92% e al 74%; quest’ultimo dato, quello del sostenere Israele, è inferiore sia a quello degli ebrei dai 35 ai 59 anni (85%) che a quello degli ebrei dai 60 in su (86%).
Un dato interessante riguarda il rapporto con la cultura e la fede ebraica: se da un lato la cultura ebraica viene percepita come un bene da salvaguardare dall’80% degli intervistati, solo il 55% ritiene importante credere in Dio.
Tornando al problema dell’antisemitismo, il 45% dei giovani ebrei europei ha deciso di non indossare in pubblico la kippah o altri oggetti che possono rendere riconoscibile la loro identità in quanto preoccupati per la propria incolumità, e il 41% ha preso in considerazione l’idea di emigrare in un altro paese. La percentuale di quelli convinti che il proprio governo li stia proteggendo è del 48%, e solo il 17% pensa che esso voglia seriamente affrontare l’antisemitismo.
Il Commissario europeo per la Giustizia Vera Jourova ha commentato così il rapporto: “La vita ebraica è stata per molti secoli una parte intrinseca dell’Europa e, purtroppo, lo stesso vale anche per l’odio antiebraico. In anni recenti l’antisemitismo è tornato a crescere. Quando si guarda a come gli ebrei europei vedono il loro futuro nell’attuale clima, le persone più ovvie a cui chiedere sono i giovani.” Ha aggiunto che “combattere i pregiudizi antisemiti significa vuol dire lottare per la nostra democrazia e per una società aperta, diversa. Questa è l’Europa in cui vogliamo tutti vivere!”
(Fonte foto: sito Fsju.org)