di Ludovica Iacovacci
La sera prima dello scambio tra rapiti israeliani ed ergastolani palestinesi, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump firma un ordine esecutivo sull’antisemitismo negli Stati Uniti d’America.
Nella misura della Casa Bianca datata 29 gennaio 2025, si legge che a seguito del 7 ottobre 2023 “gli attacchi terroristici di Hamas hanno scatenato un’ondata senza precedenti di vile discriminazione antisemita, vandalismo e violenza contro i nostri cittadini, specialmente nelle nostre scuole e nei nostri campus”. L’ordine esecutivo avrebbe pertanto l’obiettivo di “combattere vigorosamente l’antisemitismo, utilizzando tutti gli strumenti legali disponibili e appropriati, perseguire, rimuovere o altrimenti ritenere responsabili gli autori di molestie e violenze antisemite illegali”. È previsto che “entro 60 giorni dalla data di questo ordine, il capo di ciascun dipartimento o agenzia esecutiva deve presentare una relazione identificando tutte le autorità o azioni civili e penali all’interno della giurisdizione di tale agenzia che potrebbero essere utilizzate per frenare o combattere l’antisemitismo”. Inoltre l’autorità dovrebbe fare “un inventario e un’analisi di tutti i reclami amministrativi coinvolgendo istituti di istruzione superiore che sostengono violazioni dei diritti civili relativi o derivanti dall’antisemitismo nei campus da dopo il 7 ottobre 2023”.
In sostanza, l’ordine chiede ai capi di ogni agenzia esecutiva di presentare un rapporto entro 60 giorni che identifichi tutte le autorità civili e penali o le azioni che potrebbero essere utilizzate per combattere l’antisemitismo, nonché un’analisi di tutti i reclami contro gli istituti di istruzione superiore dopo il 7 ottobre.
Ari Shrage, presidente della Columbia Jewish Alumni Association, ha elogiato l’ordine esecutivo. Di tutt’altro avviso è il Nexus Project, un’organizzazione ebraica che contrasta l’antisemitismo, che ha condannato fermamente l’ordine del presidente Trump. Jonathan Jacoby, direttore nazionale del Nexus Project, ha detto che l’ordine esecutivo “usa cinicamente le legittime preoccupazioni sulla sicurezza ebraica per sopprimere il discorso costituzionalmente protetto e minacciare le popolazioni studentesche vulnerabili”. Il Combat Antisemitism Movement (CAM) ha dichiarato: “Ci congratuliamo fortemente il presidente Trump per aver ampliato il suo storico impegno a proteggere la comunità ebraica schierando tutte leve del potere federale americano per combattere il flagello dell’antisemitismo nel nostro Paese”.
Nella mattina del 30 gennaio la notizia dell’ordine esecutivo contro l’antisemitismo promosso da Donald Trump prende molto spazio tra i media americani e internazionali; in contemporanea, la liberazione dei 3 ostaggi israeliani, tenuti in cattività da Hamas nella Striscia di Gaza, viene pagata a caro prezzo da Israele, al quale dall’amministrazione americana e qatariota è stata imposta una tregua con la condizione di scarcerare, nella giornata odierna, 101 prigionieri palestinesi, tra cui ben 30 ergastolani. Decine di criminali liberi che, mentre Trump parla di antisemitismo in America e confonde le acque in Medio Oriente, a proposito di odio contro gli ebrei torneranno a dare lezioni.