di Nathan Greppi
I resti di una sinagoga, risalenti secondo gli esperti al VII secolo, sono stati recentemente rinvenuti a Side, piccola cittadina sulla costa meridionale della Turchia. Tra i manufatti ritrovati, spicca una placca con un’incisione raffigurante una menorah e varie scritte in ebraico e in greco, le quali indicano che era stata donata da un padre in memoria del figlio morto in giovane età. Le scritte finiscono con la parola Shalom.
Secondo il Jerusalem Post, nell’antichità la città aveva ospitato per secoli una certa presenza ebraica; tuttavia, ad oggi i pochi residui di quella presenza ritrovati risalivano solo all’ultima fase dell’epoca bizantina. Sin dal 2014, le autorità turche e la gente del posto si sono impegnati per preservarne il più possibile la storia. Quest’anno ha rappresentato “un punto di svolta per Side in termini di ricerca e conservazione,” ha spiegato al giornale ebraico turco Avlaremoz Feriştah Alanyali, archeologo dell’Università di Anadolu che ha guidato gli scavi per rinvenire i resti.
Sebbene oggi Side sia nota perlopiù come meta turistica balneare, nei tempi antichi era un importante porto affacciato sul Mediterraneo, specialmente sotto il dominio di Alessandro Magno. La presenza greco-bizantina venne sradicata quando la città venne invasa dai turchi nel XII secolo, e venne ripopolata solo a partire dall’800. Nel secolo scorso ebbe un massiccio sviluppo edilizio dovuto al crescente flusso turistico, ma la costruzione indiscriminata di nuovi edifici coprì gran parte dei resti archeologici, compresa la sinagoga. Alanyali spera che nei prossimi 4-5 anni molti edifici in disuso verranno demoliti, consentendo di rinvenire altri reperti dell’antica Side.
(Foto: il pavimento della sinagoga ritrovata a Side, Jonathan Lansey/https://www.twitter.com/JLansey via JTA)