di Anna Lesnevskaya
L’Europa fa capire ad Israele che è intenzionata ad andare fino in fondo nel suo tentativo di giungere ad una soluzione del conflitto israelo-palestinese nell’ambito di un’iniziativa di pace internazionale. Così il Consiglio Affari esteri dell’Ue ha sostenuto, durante l’incontro tenutosi a Lussemburgo il 20 giugno, l’Iniziativa per la pace in Medio Oriente promossa dalla Francia. L’iniziativa francese si era concretizzata nel vertice svoltosi a Parigi lo scorso 3 giugno, che ha adottato un comunicato finale a sostegno della Soluzione dei due Stati e ha augurato la convocazione della conferenza internazionale di pace entro fine anno.
Commentando la decisione del Consiglio, il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Emanuel Nachson, ha affermato che “conferenze internazionali del genere, sostenute oggi dal Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue, allontanano solo la pace, perché danno la possibilità ai palestinesi di continuare a evitare i negoziati diretti e un compromesso”.
I ministri degli esteri dei 28 Stati membri dell’Ue hanno sostenuto l’iniziativa francese all’unanimità, ha dichiarato a Haaretz il ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn. “Il Consiglio accoglie con favore il comunicato congiunto sull’iniziativa di pace in Medio Oriente adottato in occasione della riunione ministeriale di Parigi del 3 giugno 2016”, si legge nelle conclusioni del Consiglio Affari esteri dell’Ue. E ancora: “Il Consiglio ribadisce il proprio sostegno ad una risoluzione equa, sostenibile e globale del conflitto israelo-palestinese, nonché alla pace e stabilità nella regione”.
L’Ue promette anche di “contribuire in modo concreto e significativo ad un insieme globale di incentivi affinché le parti ristabiliscano la pace in vista di una conferenza internazionale prevista prima della fine dell’anno”. Nel documento finale del vertice del Lussemburgo si chiede alla Commissione Europea e all’apparato responsabile per la politica estera dell’Ue di “presentare senza indugio proposte, anche relativamente ad incentivi economici”.
“Sostenendo gli sforzi di pace francesi, i ministri dell’UE aggiungono le carote per addolcire l’accordo”, titola The Times of Israel nella sua analisi della decisione presa dal Consiglio Affari esteri. Mentre Haaretz pubblica l’editoriale dal titolo: “L’iniziativa di pace francese sostenuta dall’Ue costituisce un voto di sfiducia a Netanyahu”. Il quotidiano di Tel Aviv scrive: “L’opposizione di Israele a questa iniziativa e i suoi sforzi di sabotare la mossa francese, che ha sia il sostegno dagli Usa, sia quello della Russia, non fanno altro che sottolineare il suo isolamento”.
Durante la conferenza stampa post Consiglio, il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, ha detto che il rapporto sul processo di pace israelo-palestinese su cui sta lavorando il Quartetto per il Medio Oriente (Usa, Onu, UE e Russia) è giunto “all’ultima fase di preparazione” e “includerà raccomandazioni importanti alle parti”. Come scrive Haaretz, si attende che il rapporto faccia dure critiche alla politica di Israele in Cisgiordania.
In questi giorni Netanyahu sta cercando di attenuare i contenuti del rapporto. Si è sentito il 21 giugno al telefono con il presidente russo, Vladimir Putin, dopo il loro recente incontro a Mosca. Secondo Haaretz, il premier israeliano incontrerà domenica 26 giugno, a Roma, il segretario di Stato americano, John Kerry, e Federica Mogherini. Mentre martedì prossimo dovrebbe incontrare il segretario dell’Onu, Ban Ki-moon.
Il 22 e 23 giungo la Mogherini incontrerà a Bruxelles, separatemene, il presidente dell’Anp, Mahmud Abbas, e il presidente israeliano Reuven Rivlin, che in questi giorno si trova nella capitale belga. Rivlin ha visto il 21 giugno il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che ha dichiarato: “Continueremo a lavorare con entrambe le parti e coordinarci con i partner nel Quartetto per il Medio Oriente per sostenere la soluzione dei due Stati”. Tusk ha poi affermato che “l’Ue è pronta a sostenere un accordo di pace con un pacchetto di cooperazione e sostegno senza precedenti sia per Israele, sia per il futuro Stato di Palestina”.
Sempre secondo il ministro degli Esteri del Lussemburgo, intervistato da Haaretz, la Francia vuole convocare nella seconda settimana di luglio i gruppi di lavoro, previsti dalla sua iniziativa di pace, che abbozzeranno le liste di incentivi economici internazionali per Israele e i palestinesi. Si discuteranno anche le misure da adottare dalle due parti per aumentare la fiducia reciproca e le questioni legati alla sicurezza regionale.