Ucraina: il figlio di un importante rabbino cade in battaglia

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di David Fiorentini

Il figlio di Rav Moshe Azman, leader della sinagoga Brodsky di Kiev, è morto in battaglia contro l’esercito russo poche settimane dopo essere stato arruolato, riporta JTA.

 

Azman e sua moglie avevano adottato Samborskyi all’età di 11 anni, dopo che il ragazzo era rimasto orfano, dandogli il nome ebraico di Matisyahu, in onore dell’antico guerriero ebreo che guidò la rivolta dei Maccabei contro i Seleucidi.

 

Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022, Azman è stato un fervente sostenitore della causa ucraina, criticando i russi sui social media e pubblicando costanti aggiornamenti sui suoi sforzi per distribuire aiuti umanitari e forniture militari. In precedenza, aveva creato un villaggio rurale per accogliere i rifugiati ebrei, chiamandolo Anatevka, come il fittizio shtetl del musical “Il violinista sul tetto”.

 

Samborskyi Matisyahu aveva vissuto con la famiglia per un decennio prima di trasferirsi e sposarsi. Poco dopo la nascita della figlia a maggio, è stato arruolato nell’ambito di una nuova vasta mobilitazione di truppe.

 

Alla notizia della caduta in guerra, dozzine di soldati e civili ebrei, insieme a molti altri ucraini non ebrei, si sono riuniti presso la Sinagoga Centrale Brodsky di Kiev per dare l’ultimo saluto a Samborskyi.

 

Durante il funerale, al quale ha partecipato anche l’ambasciatore israeliano a Kiev, Michael Brodsk, Rav Azman ha sottolineato la tragica ironia dell’invasione militare russa, che il Cremlino giustifica come un’operazione per liberare l’Ucraina da una giunta nazista, ma che invece sta uccidendo molti membri delle sue minoranze nazionali, tra cui ebrei e russi.

 

La Federazione delle Comunità ebraiche dell’Ucraina ha dichiarato in un comunicato di aver assistito alla sepoltura di almeno 47 soldati ebrei ucraini dal febbraio 2022.

 

“Come Israele, anche l’Ucraina è in una guerra esistenziale e, come Israele, il popolo ucraino ha perso i suoi figli preziosi in una terribile guerra che è stata loro imposta”, ha dichiarato Yuli Edelstein, presidente del Comitato Affari Esteri e Difesa della Knesset.

 

Con il “cuore spezzato” per il figlio di Azman, “prego per tempi di pace e per il ritorno di tutti i nostri figli in paesi sicuri e prosperi,” ha concluso.