Il Museo ebraico di Berlino compie dieci anni. Un’occasione che viene celebrata nella capitale tedesca con un’intera settimana di eventi, inaugurati il 24 ottobre da un concerto alla Filarmonica diretto dal maestro Daniel Barenboim e una cena di gala durante la quale è stato consegnato il “Premio per la comprensione e la tolleranza” alla Cancelliera Angela Merkel.
Il Museo ebraico, disegnato dall’architetto Daniel Libeskind, si trova nel cuore del quartiere Kreuzberg, vicino al centro cittadino; sia per la sua struttura sia per le sue esposizioni, è diventato uno tra i siti irrinunciabili per i turisti in visita alla città. In dieci anni, sono oltre 7 milioni le persone che lo hanno visitato. Il Museo ebraico oggi non solo è un’esposizione permanente sulla Shoah, che pure ne occupa una parte fondamentale, ma ospita testimonianze e reperti di oltre 2000 anni di storia del popolo ebraico, con particolare attenzione all’ebraismo tedesco, cui sono dedicate molte delle ricche esposizioni temporanee.
Il suo successo, anche tra i giovani, è da attribuire in gran parte al lavoro della responsabile della programmazione culturale, Cilly Kugelmann, che da tempo affianca l’85enne Michael Blumenthal nella direzione dell’istituzione. La storia del direttore Blumenthal è esemplare della capacità della cultura ebraica di rinascere dalle difficoltà: costretto a fuggire da Berlino a 13 anni per le persecuzioni naziste, dopo aver vissuto fino al ’47 con la famiglia a Shanghai, Blumenthal si è trasferito negli Usa, diventando ambasciatore sotto John F. Kennedy e ministro delle Finanze di Jimmy Carter. Oggi si occupa del museo pur vivendo a Princeton, negli Usa.
Il maestro Barenboim ha diretto l’orchestra berlinese Staatskapelle nella Settima sinfonia di Anton Bruckner, compositore austriaco. Barenboim era stato insignito nel 2006 con lo stesso “Premio per la comprensione e la tolleranza” del Museo ebraico ora attribuito alla Cancelliera tedesca.