di Roberto Zadik
Personaggio coraggioso e carismatico, la storica ebrea americana 74enne Deborah Lipstadt, è stata nominata venerdì 30 luglio dal presidente americano Joe Biden come Inviata speciale nel Monitoraggio e nella lotta all’Antisemitismo. A darne notizia vari siti internazionali, primo fra tutti il Times Of Israel che ha sottolineato come in seguito alla spirale di episodi antisemiti che negli ultimi tempi ha bersagliato il mondo ebraico americano, Biden e la sua squadra abbiano selezionato un’esperta in materia come la Lipstadt.
Docente universitaria di alto livello impegnata negli studi di Storia ebraica Moderna e sulla Shoah presso la Emory University di Atlanta, dove ha fondato l’Istituto di Studi ebraici, la studiosa ha firmato libri importanti sul Processo Eichmann, sulla stampa americana e l’Olocausto diventando famosa come la protagonista del film La verità negata. La pellicola, interpretata magistralmente da Rachel Weisz nei panni della Lipstadt, racconta a ritmo serrato, del suo scontro con lo storico negazionista inglese David Irving che divenne una vera e propria battaglia legale vinta alla fine dalla storica, che riuscì a negare tutte le argomentazioni pericolose e storicamente errate di Irving e del suo libro.
Evidenziando gli importanti traguardi professionali e accademici raggiunti dalla studiosa, il Times of Israel ha segnalato le sue collaborazioni con il United States Memorial Museum e con il presidente George Bush che le chiese di rappresentare gli Stati Uniti ad Auschwitz in occasione del sessantesimo anniversario della sua liberazione.
Nata a New York da padre ebreo tedesco e da madre canadese, la studiosa grazie alla forza della sua personalità e alla meticolosità dei suoi studi è stata insignita in questi anni di prestigiosi riconoscimenti, scatenando polemiche quando si schierò contro l’autoritarismo dell’amministrazione Trump. La sua nomina è stata elogiata da diverse organizzazioni ebraiche americane, dalle Federazioni ebraiche nordamericane, alla Maggioranza democratica per Israele fino all’Ortodox Union. Soddisfatto l’ambasciatore di Israele in America, Gilad Erdan che ha ricordato l’impegno della Lipstadt nel “combattere l’antisemitismo conservando la memoria dell’Olocausto”.
Nel suo messaggio ha invitato la studiosa a “utilizzare il suo nuovo incarico per combattere una nuova forma di antisemitismo che punta alla delegittimazione e all’isolamento di Israele, invocando la tutela dei diritti umani allo scopo di isolare Israele dalla comunità internazionale”. Il Jerusalem Post ha sottolineato l’importanza di questo nuovo incarico per Deborah Lipstadt diventata “ambasciatrice nella lotta all’antisemitismo” segnalando fra i tanti elogi anche quello di Jonathan Greenblatt presidente dell’Anti Defamation League “una eminente studiosa che è una campionessa nella lotta all’antisemitismo, indipendentemente dallo schieramento di provenienza”. Grande entusiasmo anche a livello politico, a questo proposito Brad Schneider rappresentante dello Stato dell’Illinois alla Camera dei Deputati ha ricordato di aver “incontrato Deborah Lipstadt nel 1990” rimanendo colpito dal suo impegno come accademica, studiosa e attivista. “Non potevo immaginare – ha aggiunto – una persona più qualificata di lei per combattere l’antisemitismo non solo in America ma nel mondo”.
foto: ToI – (Gregorio Borgia/AP)