di Paolo Castellano
Altre e nuove risoluzioni contro Israele nella 49esima sessione dell’UNHCR che si è svolta dal 28 febbraio al primo aprile. Durante l’ultima riunione sono state approvate 4 risoluzioni anti-israeliane e filo-palestinesi. Per di più l’UNHCR ha invocato un embargo sulle armi dello Stato di Israele. L’ambasciatrice israeliana alle Nazioni Unite Meirav Ellon-Shahar ha evidenziato come l’agenzia ONU per i rifugiati sia diventata una “cassa di risonanza per le invenzioni e per l’odio su Israele”.
Come riporta il Jerusalem Post, Israele è l’unico paese che l’UNHCR ha condannato più volte. Per esempio, la Russia è stata condannata una sola volta per l’invasione dell’Ucraina. Attualmente, lo Stato ebraico non è un membro votante dell’agenzia ONU ma segue con attenzione e denuncia pubblicamente le dinamiche anti-israeliane in consesso internazionale.
Riguardo l’ultima sessione, sono passati 4 risoluzioni contro Israele. Quella più controversa è legato alla proposta di embargo sulle armi israeliane. Questo testo è passato con un voto di 37 paesi favorevoli, 3 contrari e 7 astensioni. «Tutti gli stati si astengono a trasferire armi… quando valutano che esiste un chiaro rischio che tali armi possano essere utilizzate per commettere o facilitare gravi violazioni o abusi concernenti al diritto internazionale dei diritti umani o gravi violazioni del diritto internazionale umanitario», si legge nel documento.
I paesi che si sono schierati a fianco dello Stato ebraico sono stati Brasile, Malawi e Stati Uniti.
Ibrahim Khraishi, ambasciatore palestinese presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra, ha dichiarato che Israele sia responsabile delle azioni contro i palestinesi.
«Questa bozza di risoluzione dovrebbe rendere giustizia e far capire che chi viola il diritto umanitario internazionale… deve risarcire i parenti palestinesi delle vittime», ha commentato Khraishi.
Le altre tre risoluzioni contro Israele sono state votate all’interno della consultazione sul Punto 7 in agenda e riguardavano i seguenti argomenti: la condanna delle attività israeliane negli insediamenti, il boicottaggio dei prodotti provenienti dagli insediamenti, il ritiro israeliano ai confini precedenti al 1967, il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e il ritiro israeliano dalle alture del Golan.
In ogni sessione, l’UNHCR ha il mandato di deliberare sulle presunte violazioni dei diritti umani da parte dello Stato ebraico. Provvedimento che non è stato adottato per nessuno dei 193 stati membri delle Nazioni Unite.