di Redazione
Mercoledì 18 aprile il parlamento dell‘Unione europea ha adottato una legislazione orientata a prevenire contenuti ritenuti odiosi nei libri di testo palestinesi.
“Il Parlamento europeo … insiste sul fatto che il materiale educativo finanziato dai fondi dell’Unione, tra cui PEGASE (Mécanisme Palestino-européen de Gestion de l’Aide Socio-économique), rispetti i valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l’educazione adottata dai ministri dell’educazione dell’Unione a Parigi il 17 marzo 2015 “, è scritto nel testo della legge.
La mozione è stata presentata mercoledì sotto forma di emendamenti a due relazioni generali sui bilanci dell’UE. Il primo emendamento richiede che la Commissione europea garantisca che i fondi dell’UE “siano spesi in linea con gli standard di pace e tolleranza derivati dall’Unesco nell’educazione”.
Nel secondo emendamento, anche il Parlamento europeo “insiste sul fatto che i programmi di insegnamento e formazione (all’Autorità Palestinese) finanziati da fondi dell’Unione come il Pegase dovrebbero riflettere valori comuni quali libertà, tolleranza e non discriminazione nell’istruzione”.
Le mozioni sono state introdotte e successivamente adottate dalla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo a marzo dai deputati Joachim Zeller e da Barbara Kappel.
«È bizzarro che da oltre dieci anni il fondo Pegase abbia trasferito circa 3 miliardi di euro all’Autorità Palestinese, una parte significativa dei quali va al settore dell’educazione», ha dichiarato Marcus Sheff, ceo di Impact-se, Istituto per il monitoraggio della pace e tolleranza culturale nell’educazione scolastica con sede a Gerusalemme, che ha assistito i legislatori europei nell’avanzare la legge di mercoledì.
«In tutto questo tempo, non ci sono stati veri tentativi da parte della Commissione europea per assicurare che i bambini palestinesi, che l’UE sostiene in classe, ricevano un’istruzione basata sui valori europei di pace e tolleranza».
La riforma palestinese dell’istruzione
Nel giugno 2017, il ministro palestinese della Pubblica Istruzione Sabri Saidam ha presentato un nuovo programma scolastico che, a suo avviso, si concentra sulle competenze, la formazione e l’imprenditorialità piuttosto che sull’apprendimento tradizionale, che è stato il metodo dell’ultimo mezzo secolo.
La riforma, intrapresa con il coinvolgimento di diplomatici europei, aveva lo scopo di dare ai bambini palestinesi un futuro migliore, ma si è rivelata «più radicale che mai – ha detto Sheff – incoraggiando intenzionalmente e strategicamente i bambini palestinesi a sacrificarsi al martirio. Il Parlamento europeo ha chiaramente deciso che ne ha abbastanza».
I nuovi libri scolastici palestinesi includono ancora mappe che non riconoscono Israele e lodano i cosiddetti “martiri” – i palestinesi uccisi nel conflitto con Israele, compresi i terroristi – mentre ignorano la Shoah.
A inizio aprile un’inchiesta del Sunday Times aveva svelato che nel 2017 il governo britannico aveva stanziato 20 milioni di sterline per le scuole palestinesi che, secondo diversi gruppi di osservazione, incoraggiano la jihad, omettono i riferimenti agli accordi di pace con Israele e glorificano il martirio.