Uno spot ironizza sul nucleare iraniano. Teheran non gradisce

Mondo

di Ilaria Myr

Galaxy Tab , è il nuovo tablet della Samsung che in Israele sarà venduto  in collaborazione con il maggiore operatore via cavo del paese, Hot. Lo spot che lo pubblicizza ne mostra in maniera ironica le straordinarie potenzialità; un’ironia che però coinvolge direttamente l’Iran – e che a Teheran non è affatto piaciuto, specie per il messaggio che indirettamente lo spot trasmette.

Nel video si vedono quattro uomini travestiti da donna che camminano nei pressi della città iraniana di Isfahan. Individuano in un uomo seduto in un bar un collega: ”Sei tu il contatto del Mossad?”. L’uomo, naturalmente è lì in incognito; passa gran parte del suo tempo guardando la televisione israeliana con il suo nuovo Galaxy Tab. Più che al tablet però i quattro rimangono colpiti da una nuova applicazione: “Wow ti trattano bene al Mossad… quest’applicazione non l’abbiamo mai vista, cos’è?” che cosa sia lo scoprono appena uno di loro sfiorando il tablet, fa saltare in aria una centrale nucleare iraniana. La battuta finale  è esplosiva tanto quanto la misteriosa nuova applicazione: “Che cosa potrà mai essere un’esplosione in più in Iran?!”

Secondo il presidente iraniano Ahmadinejad lo spot sarebbe collegato all’attentato dello scorso 11 gennaio che ha visto la morte di uno scienziato nucleare iraniano, e alle due esplosioni che a novembre hanno provocato un blackout in tutto il Paese.

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