Ambasciata Americana a Tel Aviv

Sondaggio Usa: metà degli ebrei è contro lo spostamento dell’ambasciata a Gerusalemme

Mondo

di Nathan Greppi

Ambasciata Americana a Tel AvivIl 44% degli ebrei americani non vuole che il Presidente Trump trasferisca l‘Ambasciata Americana da Tel Aviv (nella foto) a Gerusalemme: questo è ciò che emerge da un sondaggio condotto dal Comitato Ebraico Americano (AJC in inglese) e reso pubblico mercoledì 13 settembre.

Il sondaggio, condotto annualmente, serve a capire le opinioni degli ebrei americani e prevede interviste telefoniche nel mese di agosto a oltre 1000 ebrei sopra i 18 anni. Le domande ricoprono tematiche come le loro opinioni politiche, il loro livello di soddisfazione verso l’attuale amministrazione, l’antisemitismo, i rapporti USA-Israele, l’identità ebraica e il rapporto con la religione.

Gli intervistati di quest’anno sono per il 9% ortodossi, 16% conservatori, 31% riformati, 2% ricostruzionisti e il 39% si identifica come “solo ebreo”.

No al trasferimento dell’Ambasciata per quasi il 50%

Riguardo all’ambasciata, quasi la metà si oppone al trasferimento. In più, un altro 36% ha affermato che sarebbero favorevoli ma solo dopo una svolta nei negoziati tra israeliani e palestinesi. Solo il 16% pensa che dovrebbe essere essere trasferita immediatamente, e il restante 4% non è sicuro. Tra coloro che sono contrari, il 51% si dichiara democratico e il 26% repubblicano.

Per quanto riguarda la politica americana, invece, vi è molta disapprovazione nei confronti dell’attuale presidente: solo il 21% ha un opinione positiva del suo operato, mentre il 77% è contrario (e il 2% è neutrale).

Per quanto riguarda specifiche aree, le opinioni sono le seguenti:

  • Immigrazione: solo il 23% degli ebrei americani approva le posizioni di Trump.
  • Sicurezza nazionale: il 27% è favorevole al suo operato, il restante 73% è contrario.
  • Relazioni con la Russia e l’Iran: il 26% lo sostiene, il 67% no e il restante 7% non ha risposto.

L’AJC ha fatto notare che vi è un enorme divario tra le opinioni degli ortodossi e dei non: i primi erano maggiormente a sostegno di Trump il giorno delle elezioni rispetto ad altri ebrei: il 54% di loro dichiara di averlo votato alle elezioni, contro il 24% dei conservatori, il 10% dei riformati, l’8% dei ricostruzionisti e il 14% dei “solo ebrei”.

David Harris, presidente dell’AJC, ha dichiarato che, rispetto ad altri anni, vi sono due novità: la prima è che, dal giorno delle elezioni, le opinioni a favore e contro il presidente sono rimaste immutate, e in più il divario tra gli ortodossi e gli altri ebrei è molto più marcato sotto molti aspetti.

Per quanto riguarda il modo in cui Trump sta gestendo i rapporti con Israele, il 55% ha affermato che non condivide i suoi metodi e il 40% invece sì. Inoltre, gli è stata chiesta la stessa domanda riguardo al Primo Ministro Israeliano Netanyahu, e in quel caso il divario è minore: il 47% ne ha una opinione negativa e il 45% positiva. Per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente, il 55% è favorevole alla nascita di uno stato palestinese e il 40% è contrario.

Un altro cambiamento importante, secondo l’AJC, sta nel fatto che la percezione dell’antisemitismo in America è aumentata notevolmente: infatti, mentre nel 2016 il 73% lo considerava un problema ma solo il 21% lo riteneva un “serio problema”, queste cifre nel 2017 si sono alzate rispettivamente all’84% e al 41%. In più, la percentuale di coloro che considerano l’antisemitismo nei campus universitari un problema è salito dal 56% nel 2016 al 69% quest’anno, e quelli che lo ritengono un problema serio sono saliti dal 23% al 29%.

Per quanto riguarda l’influenza religiosa in Israele, il 73% sostiene che non si devono separare uomini e donne al Muro del Pianto, e il 76% si dichiara insoddisfatto del monopolio dei rabbini per quanto riguarda matrimoni e divorzi. Nonostante ciò, il 48% degli ebrei americani sostiene che avere a cuore il destino di Israele sia parte integrante dell’identità ebraica.