di Paolo Castellano
Una bagarre politica sulla legittimità dello Stato ebraico ha incendiato l’annuale convention californiana del Partito Democratico. L’1 giugno i democratici si sono infatti riuniti a San Francisco per discutere le linee guida da seguire nei prossimi mesi e per presentare i 14 candidati che correranno alle primarie per le future elezioni americane. Uno di loro sfiderà l’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, alle presidenziali.
Come riporta Forward, durante la convention si è però scatenato un duro dibattito su Israele. I democratici appartenenti all’estrema sinistra hanno avanzato delle forti critiche a Israele. Durante la riunione di partito sono state proposte 6 risoluzioni contro lo Stato ebraico: 4 bozze sono state approvate con significative modifiche, 2 invece sono state completamente respinte. Gli autori delle 4 bozze passate hanno però tolto i loro nomi dal documento per protestare contro le correzioni.
David Mandel, delegato dell’assemblea della zona di Sacramento che detiene la doppia cittadinanza Usa-Israele, ha aspramente criticato lo Stato ebraico. Egli ha sostenuto che Israele è in parte responsabile dell’atmosfera che ha ispirato il massacro dello scorso ottobre nella sinagoga di Pittsburgh.
Le altre risoluzioni hanno invece preso di mira le politiche dell’amministrazione Trump nei confronti di Israele. La frangia estremista del Partito Democratico americano pretende l’abolizione della sovranità dello Stato ebraico nelle alture del Golan e ha condannato Israele per i recenti scontri con i palestinesi a Gaza. La corrente anti-israeliana non ha però menzionato le provocazioni e gli attacchi missilistici di Hamas.
Ricordiamo che la maggioranza dei componenti del Partito Democratico americano è pro-Israele.
Mark Mellman, presidente di un gruppo di democratici vicini a Israele, ha espresso soddisfazione per il rifiuto delle risoluzioni contro lo Stato ebraico da parte dei dirigenti del partito. «Lavorando con le altre organizzazioni il nostro consiglio di amministrazione e con i nostri membri abbiamo chiarito ai leader e ai delegati del Partito Democratico della California che queste risoluzioni erano eccessivamente semplificate e inaccurate. Ci fa molto piacere che il partito abbia accettato la nostra opinione dopo un’attenta delibera. Purtroppo questa non sarà l’ultima volta che assisteremo alla demonizzazione e alla delegittimazione di Israele», ha dichiarato Mellman.
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