di Nathan Greppi
Martedì 6 febbraio, il Comitato Nazionale Repubblicano americano ha apertamente condannato le parole di Arthur Jones, candidato del partito per un seggio da deputato in un distretto dell’Illinois, accusato di antisemitismo e negazione della Shoah.
Secondo il Times of Israel, nel corso della settimana è venuto fuori che Jones ha buone probabilità di ottenere, se non il seggio, perlomeno la candidatura del suo partito semplicemente perché nessun altro repubblicano si è candidato nel 3° distretto congressuale dell’Illinois, che rappresenta la parte sud-ovest dell’area metropolitana di Chicago. Jones si è candidato più volte per questo seggio, sin dagli anni ’90.
Ma Jones, 70 anni, agente assicurativo in pensione, non è il tipico parlamentare repubblicano: infatti, da giovane è stato un membro di spicco del Partito Nazista Americano, e anche dopo lo scioglimento di quest’ultimo nell’83 ha continuato a rilasciare dichiarazioni antisemite e antisraeliane. Inoltre, ogni anno organizza cene speciali per festeggiare il compleanno di Hitler.
“Mi sto candidando per il Congresso, non come cancelliere della Germania. Tranquilli. Per me, l’Olocausto è ciò che ho sempre detto: un ricatto internazionale,” ha dichiarato domenica 4 febbraio in un’intervista al Chicago Sun-Times.
Parlando con il Times of Israel Michael Ahrens, portavoce del comitato repubblicano, ha dichiarato a nome del partito che essi disapprovano le parole di Jones, ma non ha saputo rispondere quando gli è stato chiesto cosa intende dire ai suoi elettori in quel distretto se nessun altro repubblicano si candiderà per il seggio.
Anche il Partito Repubblicano dell’Illinois si è schierato contro Jones. Il suo presidente, Tim Schneider, ha dichiarato al Sun-Times che nel suo partito “e nel nostro paese non c’è posto per nazisti come Arthur Jones. Ci opponiamo con fermezza alle sue idee razziste e alla sua candidatura per qualsiasi incarico pubblico, compreso il 3° Distretto Congressuale.”
Attualmente Jones è anche a capo dell’America First Committee, che richiama l’omonima lobby che negli anni ’40 si opponeva all’entrata in guerra degli Stati Uniti, e annoverava tra i suoi membri l’aviatore Charles Lindbergh, noto per le sue simpatie per il nazionalsocialismo. Parlando con il Chicago Sun-Times, Jones ha affermato che il nuovo gruppo “è aperto a ogni cittadino americano bianco di origine europea e non ebraica.”
Tuttavia, sebbene lo slogan “America First” sia stato più volte rilanciato da Donald Trump in campagna elettorale Jones, nel corso di un evento neonazista nel Kentucky nell’aprile 2017, ha attaccato l’attuale presidente “che si è circondato con orde di ebrei compreso uno nella sua famiglia, quel teppista chiamato Jared Kushner.” Aggiunse che Trump “non è altro che una marionetta…questo pazzo amante degli ebrei.”