di David Zebuloni
I ricercatori del Centro per la Tecnologia e la Società della Lega contro la Diffamazione (ADL) hanno pubblicato un nuovo e preoccupante rapporto che rivela prove inconfutabili di un ampio e chiaro pregiudizio antisemita e anti-israeliano su Wikipedia, inclusi chiari segnali di una campagna coordinata per distorcere il contenuto dell’enciclopedia più popolare in rete circa il conflitto israelo-palestinese, probabilmente violando le stesse politiche della piattaforma online.
“Il rapporto in sostanza rivela che Wikipedia impiega editori volontari che promuovono una vera e propria campagna anti-israeliana, con caratteristiche antisemite evidenti”, spiega Carol Nuriel, CEO della Lega contro la Diffamazione in Israele, in un’intervista a Makor Rishon. “Il problema è che un utente che naviga in rete e cerca informazioni su Wikipedia, tende a percepire ciò che è scritto sulla piattaforma come neutro, affidabile e privo di qualsiasi agenda politica. Così facendo, si convince che tutto ciò che l’enciclopedia scrive su Israele sia vero, anche se di fatto non è così”.
Per chi non non dovesse conoscere le peculiarità della piattaforma in questione, è importante sottolineare che ogni utente ha la possibilità di modificare a suo piacimento i testi su Wikipedia. Le modifiche avvengono senza alcun controllo ufficiale, fatta eccezione per la supervisione degli altri utenti coinvolti, in particolare degli editori più esperti. Questo meccanismo permette all’enciclopedia di aggiornarsi e espandersi continuamente, ma allo stesso tempo le impedisce di monitorare i suoi contenuti in modo uniforme.
“Oggi Wikipedia gode di una buona reputazione. Viene ritenuta un’enciclopedia online su cui è possibile fare affidamento, con informazioni verificate, quando in realtà la situazione è ben diversa”, sottolinea Nuriel. “Nel tempo, questa piattaforma è diventata sempre più di parte e oggi i suoi editori ne fanno un uso del tutto abusive e manipolativo. Purtroppo, non si tratta di una novità, ma stiamo sicuramente assistendo a un ulteriore cambiamento significativo da quando è avvenuto l’attacco del 7 ottobre”.
La Lega contro la Diffamazione ha trovato prove concrete che un gruppo di almeno 30 editori ha collaborato per aggirare le politiche di Wikipedia e introdurre narrazioni antisemite, pregiudizi anti-israeliani e disinformazione. Secondo la Lega, questi editori erano attivi in media il doppio rispetto ad altri gruppi di editori, in termini di numero e di modifiche effettuate nell’ultimo decennio.
Inoltre, tendevano molto di più rispetto ad altri a comunicare tra di loro su Wikipedia, con una comunicazione di gruppo fino a 18 volte superiore rispetto a gruppi di editori simili. È probabile che questi editori abbiano coordinato le modifiche alle voci relative al conflitto israelo-palestinese, minimizzando l’antisemitismo di matrice palestinese, la violenza e le richieste di distruzione di Israele, e al contempo promuovendo le tante critiche verso lo Stato ebraico.
“Wikipedia rappresenta di per sé un grande problema, ma il problema diventa ancora più grande se pensiamo che il sito viene utilizzato come fonte di informazioni anche da altre piattaforme popolari in rete”, spiega Carol Nuriel. “Cioè, non solo chi utilizza Wikipedia è influenzato dai suoi contenuti, ma anche chi utilizza motori di ricerca come Google o ChatGPT, visto che anche loro fanno affidamento sulle informazioni fornite dall’enciclopedia online. Si tratta di un fenomeno pericoloso e preoccupante in quanto influenza la percezione di milioni di persone in tutto il mondo interessate a conoscere meglio, e in modo obiettivo, Israele e il conflitto di cui è parte”.
E non è tutto. La Lega contro la Diffamazione ha analizzato le voci su Hamas in lingua araba e ha scoperto che sia la voce principale che le voci correlate lodano l’organizzazione terroristica, promuovendo una propaganda pro-Hamas e violando le regole di neutralità di Wikipedia.
Secondo la CEO della Lega, potrebbe esserci una soluzione al fenomeno. “Il nostro invito a Wikipedia è quello di istituire un comitato di esperti il cui compito è identificare e filtrare i contenuti”, afferma. “In altre parole, ogni contenuto sensibile dovrebbe essere approvato da un esperto in materia”. Una richiesta ambiziosa, ma attuabile secondo Nuriel. “Ci aspettiamo che Wikipedia faccia tutto ciò che è in suo potere per tornare a servire l’obiettivo per cui è stata creata: fornire informazioni affidabili e verificate. Niente di più”.
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