7 ottobre 2024: Eden Golan sale sul palco delle Nazioni Unite con “October Rain”, rifiutato all’Eurovision

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola
Lunedì 7 ottobre la cantante Eden Golan, ex-rappresentante israeliana all’Eurovision Song Contest 2024, si esibirà sul palco delle Nazioni Unite per commemorare il primo anniversario del brutale attacco di Hamas.

Durante la sua performance, Golan canterà il brano October Rain, precedentemente rifiutato dalla giuria dell’Eurovision per via dei suoi ‘eccessivi riferimenti alle stragi del 7 ottobre’.

“I giudici della competizione non si sono resi conto di quanto questa sia una canzone commovente, che esprime i sentimenti del nostro Paese soprattutto in questi giorni” ha affermato il Ministro israeliano della Cultura e dello Sport Miki Zohar durante un’intervista a The Times of Israel, orgoglioso del fatto che il brano verrà presentato dal vivo alle Nazioni Unite.

La cerimonia commemorativa vedrà la partecipazione delle famiglie delle vittime insieme ai parenti degli ostaggi ancora prigionieri a Gaza. A unirsi all’evento ci saranno anche i leader delle principali comunità ebraiche americane e gli ambasciatori di numerosi Paesi, tra cui Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice degli Stati Uniti presso l’ONU.

Secondo il sito di notizie Ynet, questo è solo uno dei numerosi eventi che il Ministero degli Affari Esteri israeliano ha intenzione di organizzare nelle sue ambasciate in tutto il mondo in memoria della strage compiuta da Hamas.

Golan verrà scortata all’evento delle Nazioni Unite da una delegazione israeliana guidata personalmente dal Ministro degli Esteri Israel Katz.

Eden Golan durante la performance all’Eurovision 2024

 

Il brano 

Scritta da Eden Golan insieme a Keren Peles, Avi Ohayon e Stav Beger, October Rain ha messo a rischio la partecipazione di Israele all’Eurovision 2024 sin dalla sua presentazione, fomentando le proteste di boicottaggio da parte di numerosi Paesi tra cui la Danimarca, la Finlandia, la Svezia e l’Islanda.

Verso la fine di febbraio, l’UER (Unione Europea di Radiodiffusione) ha deciso di respingere il brano ritenendo che le sue parole facessero troppo riferimento all’attacco di Hamas, violando così il regolamento del contest secondo il quale ‘le canzoni in gara non possono contenere dichiarazioni politiche’.

Questa decisione ha portato ad una riscrittura del testo che, dopo molteplici modifiche e correzioni, è stato approvato nella sua versione finale intitolata Hurricane, mantenendo però la stessa melodia.

Con le sue diverse performance, Golan ha concluso la competizione qualificandosi al quinto posto della giuria e al secondo del voto del pubblico. La grinta mostrata con la sua volontà di continuare ad esibirsi nonostante le proteste antisraeliane, i fischi sul palco e le minacce di morte hanno reso la giovane cantante israeliana un modello di ispirazione per milioni di persone in tutto il mondo.

Solamente sei giorni dopo la fine della gara, Golan si è esibita nella piazza degli ostaggi di Tel Aviv, portando per la prima volta al pubblico il brano October Rain.

“Volevo cantare questo brano stasera. È la mia preghiera per riportare tutti a casa e non smetterò di far sentire la nostra voce in Israele e nel mondo finché tutti gli ostaggi non saranno tornati dalle loro famiglie” ha affermato Golan davanti alla piazza gremita di gente.

Nelle settimane seguenti, la cantante ha presentato il brano anche nel West End di Londra, ottenendo una lunghissima standing ovation durante l’evento di raccolta fondi dell’associazione “Letters, Light and Love” per la ricostruzione degli asili distrutti nel Kibbutz Be’eri, una delle comunità maggiormente colpite dalla furia omicida di Hamas.

A differenza del brano Hurricane che recita “Scrittori della mia sinfonia/Suonate con me”, il testo di October Rain inizia con la frase “Scrittori della storia/Restate al mio fianco”, invocando la solidarietà mondiale nei confronti di Israele.

La canzone ha causato molto scalpore specialmente per non aver esitato a fare riferimenti diretti alle vittime dell’attacco: prima con la parola “flowers”, ripetuta più volte nel corso della canzone, e poi con il verso finale pronunciato interamente in ebraico in cui parla a nome dei caduti e degli ostaggi che sono stati catturati il 7 ottobre e che non sono ancora tornati a casa.

 

Ecco la traduzione del testo di “October Rain”:

Scrittori della storia

Restate al mio fianco

Guardatemi negli occhi e vedete

Che le persone se ne vanno ma non dicono mai addio.

 

Qualcuno ha rubato la luna stanotte

Ha preso la mia luce

Tutto è bianco e nero

Chi è lo sciocco che ti ha detto che i ragazzi non piangono?

 

Ore ed ore e fiori

La vita non è un gioco per i codardi

Perché il tempo si scatena

Ogni giorno perdo la testa

Resistendo a questa corsa misteriosa

 

Danzando nella tempesta

Non abbiamo nulla da nascondere

Portami a casa

E lasciati il mondo alle spalle

E ti prometto che mai più

Sarò ancora bagnata da questa pioggia d’ottobre

Pioggia d’ottobre

 

Vivere in una fantasia,

Estasi

Tutto è destinato ad essere così

Passeremo, ma l’amore non passerà mai

 

Ore ed ore e fiori

La vita non è un gioco per i codardi

Perché il tempo si scatena

Ogni giorno perdo la testa

Resistendo a questa corsa misteriosa

 

Danzando nella tempesta

Non abbiamo nulla da nascondere

Portami a casa

E lasciati il mondo alle spalle

E ti prometto che mai più

Sarò ancora bagnata da questa pioggia d’ottobre

Pioggia d’ottobre

Pioggia d’ottobre

 

לא נשאר אוויר לנשום
אין מקום
אין אותי מיום ליום
כולם ילדים טובים אחד אחד

(Non c’è più aria da respirare

Non c’è spazio

Svanisco giorno dopo giorno

Tutti sono bravi bambini, ognuno di loro)