di Ilaria Ester Ramazzotti
“Una donna forte, coraggiosa e salda nei suoi principi per come ha saputo ripercorrere con grande dignità le proprie sofferenze personali per metterle a disposizione di quelle decine e decine di migliaia di giovani che hanno ascoltato e ascoltano ancora oggi la storia di una ragazza ebrea respinta nel 1944 con il padre dalla Svizzera, poi deportata ad Auschwitz”. Con queste parole il presidente del Centro Primo Levi Piero Dello Strologo a conferito a Liliana Segre il 24 novembre a Genova il Premio Internazionale Primo Levi.
Ad accogliere la senatrice a vita nel capoluogo ligure, città decorata con la medaglia d’oro della Resistenza, sono stati il sindaco Marco Bucci e l’assessore regionale Ilaria Cavo, insieme a una folla di cittadini radunatisi in piazza De Ferrari. Nell’occasione, il sindaco Marco Bucci ha nominato Liliana Segre cittadina onoraria della Città di Genova. I tantissimi genovesi che non hanno trovato posto nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale hanno seguito l’evento da un maxi schermo montato in piazza Matteotti.
Il Premio Primo Levi
Il Premio Primo Levi è stato conferito a Liliana Segre “in considerazione del suo impegno politico e civile nel nostro Paese, non solo volto a mantenere vivo il ricordo della tragedia del passato, ma anche a combattere i pregiudizi e l’indifferenza per le tragedie del presente, sempre con la volontà di instaurare un dialogo aperto con le altre componenti della società, con ciò ispirandosi ai principi di libertà, democrazia e di rispetto delle persone”. “Una donna che, grazie al suo impegno civile e politico e alla sua opera di testimone sopravvissuta – ha detto Dello Strologo -, è diventata per moltissime persone il simbolo vivente del coraggio e della determinazione con cui si devono contrastare, nel rispetto dei principi di libertà, ogni manifestazione di intolleranza, di razzismo, di antisemitismo e di istigazione alla violenza quali risultano anche dalla mozione da lei presentata e approvata il 29 ottobre 2019 dal Senato della Repubblica italiana”.
“Anche io, come Primo Levi, non perdono, non dimentico, ma non odio”, ha sottolineato Segre, che ha letto una sua lettera ideale a Primo Levi: “Senza odio hai fatto la cronaca senza retorica di Auschwitz”. “Bisogna combattere l’odio con le parole del bene. Oggi parliamo solo di chi ama”.
La cittadinanza onoraria della Città di Genova
Il conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre è stato votato all’unanimità dal consiglio comunale di Genova per “esprimere il giusto riconoscimento del valore morale ed educativo del ruolo che la Senatrice a vita Liliana Segre, autorevole testimone di una pagina oscura della storia del secolo scorso, sta svolgendo attraverso una intensa attività di conservazione della memoria e di opportunità di conoscenza e crescita per le giovani generazioni”. Il sindaco Bucci ha ricordato l’incontro di Liliana Segre nell’ottobre del 2018 con tre mila studenti genovesi e il descritto il suo “ruolo fondamentale dal punto di vista morale nella preservazione della memoria e del suo ruolo attivo di impegno civile nel contrasto dei fenomeni di intolleranza, di razzismo, di antisemitismo e di istigazione all’odio e alla violenza”. Ha voluto inoltre chiedere “scusa a nome di tutta Genova per la persecuzione della comunità ebraica di Genova durante il fascismo”.
La senatrice ha ricordato due sorelle genovesi, amiche e compagne di deportazione, Luciana e Laura Sacerdote: “Ognuna cercava di preservare l’amicizia, ma Laura, ammalata di cuore, non poté obbedire a un comando e rimase a morire da sola. Insieme a me sopravvisse Luciana. Il nostro legame è durato tutta la vita. Non parlavamo mai del passato, solo di figli e nipoti. Mi hanno detto che in questa sala c’è un suo nipote, mi farebbe piacere vederlo”.
Fra gli intervenuti c’erano molti giovani, le autorità cittadine, i rappresentanti liguri al Senato e alla Camera, il cardinale Bagnasco e l’architetto Renzo Piano.