Il pannello della mostra sugli americani e la Shoah in corso a Washington

“Gli americani sapevano della Shoah”: nuove rivelazioni da una mostra a Washington

Personaggi e Storie

di Nathan Greppi
Quando gli storici della Shoah chiedono cosa sapessero gli americani di quello che succedeva durante la guerra, spesso si concentrano sui politici dell’epoca. Tuttavia, una mostra recentemente aperta allo US Holocaust Memorial Museum (USHMM) di Washington si è posta un’altra domanda: “Cosa sapevano al tempo gli elettori americani, quelli che avrebbero potuto fare maggiori pressioni sui loro legislatori per intervenire?” La risposta che offre la mostra, intitolata Americans and the Holocaust, è tutt’altro che confortante per chi pensa che, se tutti avessero saputo, si sarebbe potuta evitare la Shoah.

“I visitatori saranno sorpresi di quanto gli americani sapessero del nazismo e della Shoah e di quanto presto l’abbiano scoperto,” ha dichiarato in conferenza stampa il curatore della mostra, Daniel Greene. Secondo il sito ortodosso Vos iz Neias? La mostra, situata al primo piano del museo, include pilastri luminosi che riportano sondaggi effettuati durante quel periodo. Uno di questi, ad esempio, era un sondaggio dell’American Institute of Public Opinion del novembre 1938: “Dovremmo permettere a un maggior numero di esuli ebrei dalla Germania di venire a vivere negli Stati Uniti?” Sullo stesso pilastro è scritto il risultato di quel sondaggio: il 71% degli intervistati rispose “No”. E anche dopo la guerra coloro che si opponevano ad accogliere gli ebrei stava intorno al 70%.

“L’opinione pubblica non si sposta,” ha spiegato Greene nel corso di un’intervista. Sebbene gli americani fossero contrari all’accoglienza, un altro pilastro mostrava che alla domanda “Sei favorevole o contrario al trattamento degli ebrei da parte nazista in Germania?” il 94% erano contrari. Infatti, sebbene erano molto diffuse le parole di solidarietà verso gli ebrei, c’era molta resistenza all’idea di intervenire contro la Germania o accogliere gli ebrei in America.

Gli americani sapevano della Shoah, ma fecero poco

Ma quanto si sapeva in America di ciò che stava accadendo in Europa? Una parziale risposta l’ha fornita una ricerca che ha avuto inizio nell’aprile 2016, in cui alcuni studenti liceali sono andati in numerose biblioteche e archivi per esaminare la copertura data alla Shoah dai giornali del tempo. Ciò che hanno scoperto, è che in tutto il paese si sapeva molto e si è fatto poco. “Non avevi bisogno di vivere in una grande metropoli per sapere,” ha dichiarato Greene, che avendo una mappa interattiva davanti ha puntato il dito su un articolo in prima pagina del quotidiano Indianapolis Star. In tutto, all’epoca furono pubblicati oltre 15.000 articoli sui giornali americani relativi alla Shoah, proprio mentre accadeva.

Ma anche nella Hollywood dell’epoca, sebbene molti grandi produttori fossero ebrei, non fu mai trattato seriamente l’argomento. Sul perché di ciò sono state avanzate molte teorie: si pensa che non volessero apparire troppo impegnati in cause ebraiche, oppure volevano continuare a distribuire film in Germania. Tuttavia, sebbene i film non trattassero la Shoah, i cinegiornali invece vi dedicarono molto spazio. Ciò in un periodo in cui almeno due terzi degli americani andavano al cinema almeno una volta alla settimana.

La mostra ha cercato anche di contestualizzare le posizioni degli americani, pur senza giustificarle: sebbene il Presidente Franklin Delano Roosevelt fosse a favore di un intervento contro la Germania, la maggioranza del popolo americano si opponeva a qualunque tipo di interventismo, anche a causa della crisi economica.

La mostra si chiude con una frase di Raphael Lemkin, il rifugiato ebreo che coniò il termine “genocidio”: “In tutta Europa i nazisti stavano scrivendo il libro della morte … Lasciatemi raccontare ora questa storia al popolo americano, all’uomo per strada, in chiesa, nelle verande delle loro case, nelle loro cucine e nei salotti. Sono sicuro che mi capirebbero.”