di Paolo Castellano
Il 18 dicembre, durante il programma radiofonico Heart and Soul della BBC World Service, si è parlato di Gesù definendolo “palestinese” ed evitando qualsiasi menzione esplicita alla sua identità ebraica. La puntata era stata intitolata Black Jesus dal presentatore Robert Backford che ha attribuito al simbolo religioso un’identità palestinese, peccato che il termine Palestina sia entrato in uso soltanto 100 anni dopo la crocifissione di Cristo.
Durante il suo programma, lo speaker radiofonico ha polemizzato sulle rappresentazioni europee di Gesù che lo raffigurano in molti casi come un uomo dalla pelle chiara e dai capelli biondi, definendo questo atteggiamento storicamente inaccurato. Parlando delle origini di Cristo, Backford ha più volte parlato di “ebreo palestinese del I secolo“, ma il termine palestinese, come ricorda il Jerusalem Post, è entrato nel vocabolario un secolo dopo la sua morte, dopo la rivolta del condottiero ebreo Bar Kokhba contro l’Impero romano.
La Committee for Accuracy in Middle East Reporting in America (CAMERA) aveva già smontato l’inesattezza storica ripetuta in onda dalla BBC all’interno di un report pubblicato all’inizio del 2020. L’organizzazione aveva criticato il New York Times per la medesima osservazione.
«Durante il tempo di Gesù, Betlemme e Gerusalemme si trovavano in quelle zone che erano comunemente chiamate Giudea e Nazareth e che si trovavano in un’area che era comunemente chiamata Galilea. La terra in cui visse Gesù non prese il nome di Palestina fino al II secolo, ben dopo la sua morte. Quindi, la definizione di “Palestina del I secolo” è totalmente una finzione», hanno scritto gli esperti della CAMERA.
«Nel 132 dell’era volgare, più o meno 100 anni dopo la crocifissione di Gesù, gli ebrei combatterono per la seconda volta contro il predominio romano con la rivolta di Bar Kokhba. Dopo la sconfitta nel 135 dei ribelli ebrei da parte dei romani, l’Impero ribattezzò Palestina la terra del popolo ebraico per punirlo e per dare un segnale alle altre popolazioni sovversive. I romani cancellarono il nome ebraico, Giudea, e lo sostituirono con il nome di un antico nemico che gli ebrei disprezzavano. I Filistei erano un popolo estinto dell’Egeo che gli ebrei avevano detestato per la barbarie e l’ignoranza», si legge nel report.