Bilal Hassani, francese di origine araba parteciperà all'Eurovision in Israele

Bilal Hassani, il cantante francese arabo gay che andrà all’Eurovision in Israele

Personaggi e Storie

di Nathan Greppi
Da quando Israele è stata scelta per ospitare la prossima edizione dell’Eurovision, che si terrà a maggio a Tel Aviv, sono emerse numerose controversie soprattutto a causa dei tentativi di boicottaggio da parte di artisti di estrema sinistra. Tuttavia, recentemente è stato preso di mira nello specifico anche uno dei partecipanti, il cantante francese Bilal Hassani.

Come racconta il Times of Israel Hassani, nato a Parigi 19 anni fa da genitori marocchini e icona gay nel suo paese, è stato recentemente contestato dopo che sono emersi alcuni suoi vecchi tweet: in uno di questi, risalente all’agosto 2014, accusava Israele di crimini contro l’umanità, mentre in un altro dello stesso anno prendeva le difese del comico Dieudonné, più volte accusato di antisemitismo. Inoltre, in un video del 2018 appariva deridere con toni ironici recenti attentati jihadisti in Francia.

In un’intervista al quotidiano Le Parisien, Hassani si è difeso affermando che ha scritto quelle cose quando aveva 14 anni, quando era “giovane e stupido”, mentre il video in realtà sarebbe legato a quando i francesi hanno vinto la Coppa del Mondo: “C’era una persona per strada che saltava di gioia ed esultava perché quel periodo tremendo del terrorismo sembrava finito, ‘attentati di qui, attentati di là, la Francia ha davvero sofferto molto’, diceva. Quelle immagini sono diventate virali, tutti le hanno usate e modificate, e l’ho fatto anche io con i miei amici. Ma certo non esultavo per gli attentati, è una follia.” Nonostante ciò, il senatore francese repubblicano Henry Leroy ha chiesto alla giuria francese dell’Eurovision che Hassani non rappresenti più il suo paese alla gara.

L’attesa per l’Eurovision

Oltre alle polemiche sopra citate, Hassani ha ricevuto delle minacce di morte la settimana scorsa per la sua decisione di recarsi in Israele pur essendo arabo: “A volte c’è chi tenta di farne un evento politico, ma io non sono così. Per me il palco è un luogo sacro,” ha dichiarato in un’intervista all’emittente israeliana Keshet 12.

Riguardo all’evento, ha dichiarato: “Ho sentito che la vita è molto eccitante lì a Tel Aviv. Non vedo l’ora di vederne il sole e visitarla.” Ha raccontato di aver ricevuto parecchi attacchi su internet e in particolare sul suo canale youtube, che conta oltre 800.000 follower, anche per la sua omosessualità. “Alcune persone sono infastidite dal fatto che i miei genitori siano nati in Marocco e che io sia gay. È innegabile,” ha spiegato, aggiungendo che però gli insulti lo hanno reso “ancora più determinato nel rispondere agli haters.”