di Redazione
È una fotografia molto ampia e articolata dell’ebraismo in Europa quello emerso dall’incontro tenutosi domenica 6 novembre, alla Biblioteca Fondazione CDEC, che ha visto dialogare il demografo e studioso Sergio Della Pergola con Betti Guetta, responsabile dell’Osservatorio Antisemitismo, sulle future sfide che l’ebraismo si trova ad affrontare in Europa. Qui una sintesi dei punti principali di un incontro molto ricco di contenuti.
“Mentre in Israele la natalità è in crescita, stiamo assistendo a un’involuzione demografica nelle comunità della diaspora – ha spiegato Sergio Della Pergola -. Inoltre, il mondo ebraico è diventato sempre più occidentale: nei Paesi arabi è quasi scomparso, mentre quello dell’Europa dell’Est si è spostato verso l’Occidente o Israele”.
Cresce il ruolo di Israele, sempre più punto di riferimento per gli ebrei di tutto il mondo, che da anni vive una crescita economica importante, tanto da essere il 20° Paese più sviluppato al mondo.
Chi è ebreo?
Della Pergola ha poi affrontato la questione dell’identità ebraica, prendendo come base i dati raccolti dall’agenzia europea FRA (European Agency for Fundamental Rights) nel 2018. Per quanto riguarda la definizione di ebraismo nei diversi Paesi, essa è ovviamente differente. L’Italia, come si vede dalla slide, è uno dei paesi in cui l’aspetto legato alla religione è più forte di quello invece legato alle radici ebraiche.
Valori essenziali
A livello europeo, fra gli aspetti essenziali dell’identità ebraica, quello più sentito è ‘ricordare la Shoah’, seguito dalla ‘lotta contro l’antisemitismo’ e ‘l’appartenenza al popolo ebraico’.
In particolare, è cresciuta molto la percezione fra gli ebrei europei dell’antisemitismo, considerato in aumento negli ultimi 5 anni dall’85% degli intervistati.
Da segnalare che l’Italia è l’unico Paese in cui il fare parte di una comunità ha una posizione centrale fra i valori.
La comunità ebraica italiana
Venendo alla composizione della popolazione ebraica in Italia, Della Pergola ha illustrato come le persone si definiscono: il 54% si dichiara ‘solo ebreo’, il 13% ‘tradizionale’, il 12% ‘haredi’, mentre il 10% vicino ai ‘riformati/progressivi’. “È interessante vedere che questi due ultimi dati sono molto vicini fra loro – ha commentato Della Pergola – perché dimostra la presenza di una forte polarizzazione”.
“Trovo preoccupante che ci siano così tante persone che non rientrano in alcuna definizione precisa e sono di fatte escluse, nonostante l’interesse e il legame siano forti – ha aggiunto Betti Guetta -. Le istituzioni comunitarie devono a mio avviso farsi delle domande per capire se è giusto continuare a escludere queste persone. Soprattutto, penso che debba esistere un cappello più ampio di quello previsto dall’Ucei, che dia la possibilità di essere considerati ebrei senza rientrare per forza nella alachà”.
“Personalmente sono nettamente favorevole a creare un tavolo di conversazione con gruppi e individui che non fanno parte dell’Ucei, in cui ci si confronti e si parli ascoltandosi”, ha aggiunto Della Pergola.
“È giunto il momento di iniziare un processo di trasformazione dell’Ucei – ha commentato dal pubblico Giorgio Mortara, ex vicepresidente Ucei – che, come il Crif in Francia, raggruppi tutte le entità che si riconoscono all’ebraismo. Questo deve essere tema centrale della riflessione all’interno dell’Unione e nelle comunità per creare un clima di dialogo necessario per rinforzarsi”.
Elezioni in Israele
Infine, non poteva mancare un’analisi di Della Pergola sulle recentissime elezioni in Israele, che hanno visto vincitrice la destra di Nethanyahu, alleata all’estrema destra. “In Israele il grosso problema oggi è il costo della vita – ha spiegato -. Inoltre, i recenti attacchi terroristici hanno creato una reazione fortemente emotiva in persone che in generale non vanno a votare. Cosa potrebbe fare questo governo? La cosiddetta estrema destra è composta da elementi impresentabili, dell’entourage dell’assassino di Rabin. La prima attività potrebbe quindi essere ridurre il potere del giudiziario e attribuirlo al governo. Molte persone però si sentono alienate dalla deriva a destra che ha preso la politica”.
In conclusione Betti Guetta ha annunciato che a dicembre si terrà la seconda parte di questo incontro, con un evento a cui verranno invitate a partecipare diverse persone del mondo ebraico che, secondo il format ‘Dilemma Caffè’ dovranno affrontare, divisi in focus group, i temi caldi del mondo ebraico oggi.