di Redazione
È mancato oggi all’Istituto dei Tumori di Milano Philippe Daverio, uomo di straordinaria cultura e capacità comunicativa, storico e critico d’arte e gallerista, amico della Comunità ebraica e sostenitore dell’Ospedale Pediatrico Alyn di Gerusalemme. Daverio aveva 71 anni, essendo nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia. La sua scomparsa ha suscitato un profondo cordoglio nella Comunità di Milano che ha condiviso numerosi momenti di socialità, memoria e cultura con Daverio.
“Amico mio… il tuo silenzio per sempre è un urlo lancinante stamattina”: così ha dato la notizia Andrée Ruth Shammah che in tante occasioni, al Teatro Franco Parenti, aveva ospitato incontri e iniziative con la partecipazione di Philippe Daverio.
Il critico d’arte aveva partecipato nel 2018 nella Sinagoga di via Guastalla a Milano alla XIX edizione della Giornata Europea della Cultura ebraica e, in quella occasione si era detto «Felice ed emozionato per l’opportunità di parlare qui» e aveva raccontato gli Ebrei avanguardia d’Europa, citando Marc Bloch e la mutazione radicale che ha portato nella storiografia moderna, con dettagli vicini alla sociologia. «Senza di lui non ci sarebbe stata la storiografia moderna; siamo entrambi alsaziani e io sono felice di essere metà lombardo e metà alsaziano, testone e aperto».
Interessante e brillante, la lezione di Daverio si era concentrata sui concetti di Impero e Stato e sulle differenze di questi due progetti politici, nel passato fino ad oggi: le monarchie centrali in Europa costituiscono una sorta di piramide con al vertice Dio e i contadini alla base. È un progetto politico chiuso ed escludente, mentre gli Imperi che governano varie popolazioni, diverse per tradizioni e lingue, devono essere collaboranti, includenti.
«Il dibattito che oggi imperversa in Europa sul “sovranismo” è la stessa cosa. L’Europa unita è come un Impero e porta un messaggio di integrazione e convivenza. La tolleranza è una necessità della coabitazione tra tutti i popoli europei. La riflessione deve essere su come apprendere dalla storia del passato per costruire il futuro. L’Europa è l’Impero di domani, mentre il sovranismo è il ritorno allo Stato centrale del passato» – aveva concluso Daverio, con parole che ancora oggi sono estremamente attuali.