di Paolo Castellano
Israele sta investendo molto sulla cyber security negli ultimi anni. I motivi sono diversi. I principali riguardano il conflitto con i paesi arabi che tentano di danneggiare le strutture tecnologiche dello Stato ebraico, conosciuto a livello globale come start-up nation. Il ministero israeliano dell’Istruzione infatti sta puntando molto sulle eccellenze israeliane nel campo delle materie matematiche. Per queste motivazioni, durante l’edizione 2018 del Festival della Scienza, che si svolgerà a Genova dal 25 al 4 novembre, Israele sarà il paese ospite della kermesse scientifica. Personalità di fama internazionale affronteranno i temi più scottanti e attuali del panorama scientifico moderno.
Interverrà anche Menny Barzilay, esperto di sicurezza informatica e responsabile tecnologico dell’Interdisciplinary Cyber Research Center dell’Università di Tel Aviv.
Il 23 ottobre, Barzilay ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha spiegato che sarebbe necessario avere un’Internet alternativo con più sicurezza e supervisione. Il suo pensiero è maturato dopo i recenti scandali di furto di dati sensibili avvenuti nella piattaforma social di Facebook.
«Aziende straordinarie stanno creando ottimi strumenti che ci aiuteranno a condividere sempre più informazioni. Lo fanno perché capiscono il valore di possederne un’enorme quantità su di noi», ha dichiarato Barzilay al Corriere. Si deve dunque rinunciare alla privacy online? L’esperto israeliano sostiene che il futuro non è così roseo nel campo della protezione digitale e che oggi è impensabile una sicurezza totale nella Rete. «Gli attacchi degli hacker cresceranno». Barzilay ha infatti spiegato che attualmente l’hacking è davvero economico e può fare a pezzi qualsiasi sistema informatico. Una lotta impari con chi invece si occupa di cyber sicurezza: «La sicurezza è molto costosa e deve seguire molte regole».
Nonostante le acclamate difficoltà, nazioni come gli Stati Uniti e la Cina stanno investendo molto nella sicurezza cibernetica, sopratutto dopo alcune offensive da parte dei colossi tecnologici cinesi che stanno intraprendendo una guerra virtuale contro gli USA. Barzilay ha lanciato un monito: «Questi fatti ostacoleranno la fiducia nella tecnologia a livello globale, se gli stati usano la tecnologia per spiarsi a vicenda».
Che comportamento adottare allora nella vita quotidiana? «Evitiamo di archiviare online le informazioni delicate sul nostro conto e stiamo attenti a ogni singolo click. Ne basta uno sbagliato per permettere a un hacker di impossessarsi dei nostri dati», parola dell’esperto israeliano.