“Disaster”: il corto animato di Yoni Goodman sui fratellini rapiti dai miliziani di Hamas

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola
Yoni Goodman, il celebre autore israeliano nominato all’Oscar per i suoi film d’animazione (Walzer con Bashir e Dov’è Anna Frank), ha deciso di raccontare i tragici eventi del 7 ottobre 2023 nel nuovo cortometraggio intitolato Disaster.

Uscito il 29 ottobre, il corto racconta in 80 secondi la storia angosciante dei fratellini Or e Yagil Yaakov, rapiti dai terroristi di Hamas mentre erano al telefono con la loro mamma.

“Come tutti gli israeliani, le ultime tre settimane mi hanno scosso parecchio. Ognuno di noi sta cercando di aiutare il più possibile per riportare le cose alla normalità ed io ho sentito la necessità di usare il mio lavoro per raccontare le emozioni dei civili coinvolti in prima persona” ha affermato Goodman, spiegando che, nonostante il pubblico possa essere tentato di distogliere lo sguardo da queste vicende, oggi più che mai è molto importante non farlo.

La trama di “Disaster”

Il film si apre con il suono delle sirene e una veduta dei terroristi che si avvicinano al Kibbutz Nir Oz, uno dei luoghi più colpiti dall’ondata di massacri dei miliziani di Hamas. I due fratelli, Yagil (12 anni) e Or (16 anni), sono rimasti soli in casa e vengono svegliati dai rumori del massiccio attacco missilistico iniziato alle 6.30 del mattino. Spaventati, i due ragazzi si chiudono nella stanza di sicurezza e chiamano al telefono la loro mamma, Renana Gome, per chiederle aiuto.

È proprio Gome la voce narrante che racconta come lei era ancora al telefono con il piccolo Yagil quando i miliziani hanno sfondato la porta della camera blindata e il bambino ha gridato “non prendetemi, sono troppo giovane”, prima che cadesse la linea. Da quel momento Gome non ha più sentito la voce dei suoi figli e spera con tutta sé stessa di poterli riabbracciare presto, sani e salvi.

La schermata finale mostra le foto dei due fratelli, rivelando la notizia rassicurante secondo cui, poco prima dell’uscita del film, è arrivata la conferma ufficiale che Yagil e Or sono ancora vivi, insieme agli altri ostaggi di Gaza.

80 secondi, è questo il tempo che l’autore del corto impiega per descrivere l’intera vicenda, cercando di non soffermarsi sulle atrocità commesse dai terroristi e preferendo invece esporre il suo pubblico alle emozioni vissute dai due fratellini: il terrore del piccolo Yagil nel chiedere aiuto alla madre e la disperata resistenza di Or nel tenere chiusa la porta della camera blindata per impedire ai terroristi di entrare.

“In questo specifico momento storico l’animazione è uno strumento molto importante perché permette alle persone di affrontare argomenti come la paura e la tragedia, esprimendo le proprie emozioni senza il timore di essere giudicati” ha spiegato Goodman durante un’intervista con il canale israeliano Ynet.

L’idea del progetto

Dopo gli attacchi dei terroristi di Hamas, Renana Gome è stata evacuata insieme a tutti i sopravvissuti del Kibbutz Nir Oz nella città di Eilat. È stata in questa occasione che la giovane madre ha incontrato il regista Ari Folman, impegnato ad intervistare i familiari degli israeliani catturati, e gli ha chiesto l’opportunità di raccontare la storia di Or e Yagil ad un vasto pubblico in modo da attirare l’attenzione della comunità internazionale.

Ispirato dal progetto, Folman ha contattato subito il collega animatore Yoni Goodman, con cui in passato aveva creato i pluripremiati Valzer con Bashir e Dov’è Anna Frank, che trasformò il racconto in un cortometraggio in soli 9 giorni.

Goodman ha spiegato che il fattore determinante per concludere il film in tempi così brevi è stato il contributo di Gome che non ha mai esitato nel condividere con lui ogni singolo dettaglio della storia dei due fratellini.

“Renana mi ha chiesto di realizzare questo corto per aiutarla nella sua lotta per riportare i due ragazzi a casa. È una donna incredibile e non si fermerà finché i suoi figli non torneranno da lei” ha affermato Goodman.

Gome ha registrato la sua parte in uno studio locale, scegliendo di proposito di raccontare la vicenda in lingua inglese in modo da rendere il filmato comprensibile in gran parte del mondo ed esercitare così pressioni sui Paesi che possono aiutare nella negoziazione degli ostaggi.

20 kibbutzim sono stati attaccati dai miliziani di Hamas il 7 ottobre ed oggi il conto degli ostaggi israeliani è di 243 persone di cui 31 bambini e neonati. “Spero che più gente possibile veda questo video, nella speranza che tutti gli ostaggi vengano liberati, che i combattimenti finiscano e che si possa, finalmente, trovare un modo per vivere in pace” ha concluso Goodman.