di Pietro Baragiola
Lunedì 27 gennaio, le autorità di tutto il mondo e molti sopravvissuti alla Shoah si sono recati in Polonia per commemorare l’80° anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau.
Passando per la città di Oświęcim, a pochi chilometri dal campo di sterminio, alcuni visitatori hanno colto l’occasione per far visita all’unica residente ebrea del luogo: la 34enne Hila Weisz-Gut, nipote di una sopravvissuta ad Auschwitz.
Nata in Israele, dove ha conseguito un master in Studi sulla Shoah presso l’Università di Haifa, Weisz-Gut si è trasferita a Oświęcim nel 2023 per raggiungere il suo fidanzato polacco, conosciuto durante un viaggio di istruzione.
Da allora la vita della giovane donna ha attirato l’attenzione dei giornalisti di tutto il mondo per essere l’unica residente ebrea della città che ancora oggi simboleggia il genocidio ebraico compiuto dai nazisti.
Diversi membri della sua famiglia sono stati uccisi proprio nel campo di Auschwitz e solo sua nonna è sopravvissuta.
“Se oggi conoscesse il mio indirizzo probabilmente si rivolterebbe nella tomba” ha affermato Hila nella sua recente intervista rilasciata alla CNN, spiegando che oggi può vedere l’ex-campo di sterminio dalla finestra della propria camera da letto. “Mia nonna non ha mai voluto parlare delle sue esperienze durante la Seconda Guerra Mondiale. Quando le ho chiesto di Auschwitz mi ha detto di andarmene da casa sua.”
Ciononostante, l’unica residente ebrea di Oświęcim ha affermato di essersi sentita a casa con gli altri concittadini che l’hanno subito accolta come una di loro.
La comunità di Oświęcim
La storia di Oświęcim è un monito importante sugli effetti dell’antisemitismo. Nel 1939, prima dell’arrivo dei nazisti, la città era composta per quasi il 60% da ebrei, mentre oggi conta solo una residente ebrea su 34.000 abitanti.
“Da quando sono qui non ho avuto nemmeno un alterco antisemita con gli altri residenti” ha spiegato Hila. “Sono stati tutti molto accoglienti e gentili, facendomi spesso domande e rivolgendosi a me nel loro weekend con ‘Shabbat Shalom’”.
L’anno scorso la giovane ha sposato il suo fidanzato nel caffè del Museo ebraico locale, dove lavora con lo scopo di richiamare l’attenzione sulle comunità della regione pre-Shoah.
Durante la sua intervista rilasciata al sito di notizie Forward, Weisz-Gut ha raccontato che spesso si reca nella sinagoga del museo e chiede ai visitatori di aiutarla a recitare il Kaddish, la preghiera di lutto che richiede un gruppo di 10 uomini ebrei, per rendere onore a suo padre.
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Quando Auschwitz ha ospitato la cerimonia per l’80° anniversario della sua liberazione, il museo e la sinagoga di Oświęcim hanno deciso di aprire le porte ai partecipanti ebrei che desideravano pregare in memoria dei loro cari.
“Le comunità che vengono a farci visita spesso mostrano scetticismo o disprezzo per la mia scelta di residenza” ha spiegato Hila. “Tuttavia, vivere così vicino ad Auschwitz ha acquisito un significato davvero importante per me, specialmente dopo gli eventi dell’ultimo anno.”
Il 7 ottobre 2023, l’unica residente ebrea di Oświęcim è rimasta inorridita dai video pubblicati sui social media che mostravano migliaia di israeliani che correvano per mettersi in salvo dall’attacco di Hamas al festival musicale Supernova. La sua stessa madre, che vive nel nord di Israele, ha dovuto nascondersi in un rifugio sotterraneo e Hila ricorda di aver provato un’intensa paura per la sua incolumità tanto da recarsi nella sinagoga di Oświęcim per pregare.
“Ho sentito il bisogno di aprire l’Aron haQodesh” ha spiegato la giovane alla CNN. “È stato devastante. Come se tutti gli orrori della Shoah stessero davvero accadendo di nuovo.”
L’antisemitismo in Europa
Negli ultimi mesi Hila ha vissuto in prima persona il crescente pregiudizio antisemita. Durante un viaggio a Londra la madre e il marito della giovane l’hanno esortata alla cautela, suggerendole di togliere la sua collana di stelle di David e di indossare maniche lunghe per coprire un tatuaggio scritto in ebraico.
“Da quando è scoppiata la guerra a Gaza la gente non distingue più tra ebrei e soldati israeliani” ha affermato Hila. “Non ci sono confini chiari.”
In questi giorni l’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali ha segnalato che, a partire dal 7 ottobre 2023, c’è stato un aumento del 400% degli episodi europei di antisemitismo.
“Abbiamo osservato che ogni volta che c’è stata o c’è una crisi in Medio Oriente, questa ha portato ad un aumento degli incidenti antisemiti in Europa” ha dichiarato alla CNN Nicole Romain, portavoce dell’Agenzia. “In media, il 96% degli ebrei ci ha detto di aver incontrato l’antisemitismo almeno una volta nella propria vita e l’80% ritiene che sia peggiorato negli ultimi anni.”
Secondo i dati riportati, il Regno Unito ha registrato 1.978 incidenti antisemiti solo nella prima metà del 2024, mentre la Francia, il Paese con la popolazione ebraica più numerosa d’Europa, ha avuto un incremento del 284% di segnalazioni di crimini legati all’odio.
Nonostante questi dati preoccupanti, Hila continua tutt’ora a credere che mantenere una presenza ebraica, anche se minima, a Oświęcim sia vitale per contrastare questa nuova ondata di antisemitismo.
“Per me è una dichiarazione del fatto che hanno cercato di distruggerci e di sterminarci, ma non ci sono riusciti” ha concluso la giovane. “Noi siamo la generazione che è qui per dire: ‘non ci siete riusciti. Mai più. Mai più.’”
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