di Ilaria Ester Ramazzotti
Per quarant’anni non ne aveva mai parlato, ma poi decise che era necessario farlo perché “nessuno potesse negare la Shoah”. Henriette Cohen, la più anziana sopravvissuta ad Auschwitz di Francia, è morta lo scorso 24 giugno all’età di 101 anni. Lo ha annunciato il CRIF, Consiglio di Rappresentanza delle istituzioni ebraiche francesi.
Il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha espresso il suo cordoglio e reso omaggio “a una donna coraggiosa e forte, generosa e impegnata” a raccontare la Shoah soprattutto alle giovani generazioni. “Henriette Cohen è morta, ma la sua lotta contro le forze dell’oblio e dell’odio rimane – ha comunicato Macron -. Fedeli alla sua memoria e a quella di tutti coloro che hanno affrontato la barbarie nazista, continueremo la sua lotta senza sosta”.
Nata nel 1917 a Marsiglia, Henriette Cohen fu arrestata e deporta in Polonia nel 1944 con la suocera, che all’arrivo al lager fu subito mandata alle camere a gas.
Destinata ai lavori forzati, sopravvisse e ritornò in Francia nel 1945, dove ritrovò suo marito e le loro due figlie. In seguito, ebbe altri quattro figli. Nel giorno della sua morte, nota il Jerusalem Post, il suo numero di prigionia A-8541 era ancora chiaramente visibile sul suo avambraccio.