Grazie a Guido Hassan, il cremasco Ernesto May nominato “Giusto tra le Nazioni”.
Una cerimonia breve e toccante ha ricordato a Crema – alla fine di luglio – la figura di Ernesto May e l’eccezionale riconoscimento che gli è stato ufficialmente attribuito da Israele: Giusto fra le Nazioni. Il massimo riconoscimento che lo Stato di Israele destina a chi a rischio della propria vita ha aiutato gli ebrei nel periodo delle persecuzioni durante la seconda guerra mondiale.
Sono poco più di 400 gli italiani considerati “giusti” (il più noto forse è Perlasca, al quale hanno dedicato uno sceneggiato televisivo), e d’ora in avanti tra questi ci sarà anche un cremasco
“Un onore per la nostra città”, ha commentato il vicesindaco Massimo Piazzi, “un esempio straordinario e affascinante di come il bene lascia una traccia imperitura, che prima o poi tornerà a farsi sentire”.
La storia di Ernesto May, gioielliere cremasco, scomparso nel 1996, era nota ma soltanto dopo oltre cinquant’anni si è potuta ricostruire con esattezza grazie all’impegno di Guido Hassan, il figlio di Gino, che trovò rifugio in uno scantinato a Crema alla fine del 1943 dopo che la sua famiglia, ebrei di origine libico-tripolitana, era fuggita dal lago Maggiore scampando miracolosamente alla strage dell’Hotel Meina e per alcuni mesi sopravvisse soltanto grazie al coraggio di May, che provvide a fornirli di cibo e vestiario. Correndo ovviamente un rischio altissimo per lui e la sua famiglia.
Sara Ghelad, dell’ambasciata di Israele in Italia, ha personalmente letto le motivazioni del riconoscimento, consegnando una medaglia e l’attestato alla figlia, Eva May. Guido Hassan e lei erano bambini, all’epoca. Lui aveva sei anni, lei, figlia di May, quattro e mezzo. “Mai avrei pensato che un giorno ci saremmo incontrati di nuovo”, ha raccontato visibilmente commossa.