Huber, ex SS e spia per l'Occidente

Ex SS mai processata perché spia per l’Occidente durante la Guerra Fredda

Personaggi e Storie

di Ilaria Ester Ramazzotti
È morto nel 1975 nella tranquillità della sua casa a Monaco di Baviera, senza avere mai dovuto nascondere il suo nome. L’ex generale delle SS Franz Josef Huber, già capo della polizia della Repubblica di Weimar, fino al 1964 ha lavorato come agente segreto per gli Stati Uniti e per la Germania Ovest. Un incarico che gli è valso da paracadute al punto da non finire mai sul banco degli imputati come gerarca nazista.

Della vicenda hanno parlato questa settimana il canale televisivo pubblico tedesco Ard e il New York Times, che hanno riportato le informazioni contenute in documenti de-secretati dell’intelligence americana e tedesca. In un rapporto del 1953 della Cia, riportato da La Repubblica che ha ripreso la notizia, si legge che: “Anche se siamo consapevoli dei rischi legati al fatto che sia stato un generale della Gestapo, pensiamo anche, in base alle informazioni in nostro possesso, che Huber potrebbe essere usato con profitto dalla nostra organizzazione”.

Come copertura, i servizi segreti tedeschi e americani gli avevano anche trovato per una decina d’anni un finto lavoro come impiegato in una azienda privata. Nel 1964, un rapporto dell’intelligence tedesca Bundesnachrichtendienst ha ulteriormente nascosto il passato nazista di Huber perché il renderlo noto “avrebbe distrutto ogni tentativo dei vertici dei servizi segreti di costruire un rapporto di fiducia con il governo federale e con l’opinione pubblica”. Ma la ferma adesione di Huber al nazismo era già stata occultata nel Dopoguerra, a fronte della sua assunzione come spia anticomunista e contro l’Unione Sovietica, con una fitta rete di contatti sul lato orientale della cortina di ferro.

Eppure, come alto ufficiale della Gestapo in servizio a Vienna, dopo l’Anschluss dell’Austria, il gerarca aveva appoggiato Adolf Eichmann nel deportare e uccidere oppositori politici e ebrei dell’Europa centrale, contribuendo nel corso del suo mandato all’assassinio di 70mila ebrei, quasi il 40% dell’intera comunità austriaca. Al processo di Norimberga del 1948, Huber è stato ascoltato come testimone, senza mai venire accusato di alcun crimine. Nell’occasione, ha riferito di non aver mai saputo nulla dello sterminio almeno fino al 1944, quando a riguardo gli sarebbero giunte solo delle voci. In Austria, in tempi più recenti, Franz Josef Huber era stato ricercato per crimini contro l’umanità, ma la Germania non ha mai concesso alcuna estradizione. Il servizio di intelligence della Germania federale lo aveva invece mandato in pensione nel 1964.