I più letti del 2023. In ricordo di Giorgio Napolitano, quando scrisse “l’antisionismo è il nuovo antisemitismo”

Personaggi e Storie

In vista della fine dell’anno, pubblichiamo un articolo al giorno fra i più letti durante il 2023.  Qui un articolo pubblicato il 26 settembre dopo la morte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

di Redazione
Il mondo ebraico italiano saluta con commozione l’ex presidente della Repubblica e senatore Giorgio Napolitano, venuto a mancare il 22 settembre.

«La Comunità ebraica di Milano esprime il suo cordoglio per la scomparsa del Presidente Emerito Giorgio Napolitano – dichiara Walker Meghnagi, presidente della Comunità Ebraica di Milano -. Uomo di Stato coraggioso ma anche grande figura inclusiva, ha sempre difeso la popolazione ebraica, condannando pubblicamente  e sempre l’antisemitismo ed evidenziando l’antisionismo come copertura.  Appoggiò l’esistenza dello stato di Israele, senza se e senza ma.  Per 10 legislature in parlamento e Senatore a vita ed in ultimo Presidente della Repubblica Italiana, ha cercato sempre di unire piuttosto che dividere. Sempre lo ricorderemo come un sincero baluardo delle istituzioni, fedele alla costituzione ed alle sue leggi».

«Nel gennaio del 2007, nel corso delle iniziative per il Giorno della Memoria, l’allora capo dello Stato Giorgio Napolitano lanciò un appello inequivocabile per combattere ogni forma di antisemitismo, compreso l’antisionismo – ha scritto la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) Noemi Di Segni -. Un intervento allora lungimirante, non scontato, ribadito in diverse occasioni e apprezzato dal mondo ebraico. Un mondo con cui Napolitano ha coltivato una solida amicizia ben prima di diventare Presidente della Repubblica (2006-2015) e senza mai una pausa, fino all’ultimo giorno. L’ebraismo italiano perde oggi un amico, una figura insostituibile, un esempio di coerenza per il nostro Paese».

“Oggi diamo il nostro ultimo saluto ad un grande italiano. Il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano trasmette a tutto il Paese un’eredità morale fondata sui valori della Costituzione, della democrazia e della libertà – dichiarano il Presidente del MEIS Dario Disegni e il Direttore Amedeo Spagnoletto -. Ha creduto profondamente nella missione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, apponendo la firma ad una delle sue leggi fondative. Recentemente, ha voluto destinare un importante contributo da impiegare per le attività educative del MEIS che ci ha riempito il cuore di orgoglio e ci ha spronati ad impegnarci sempre più nella divulgazione della storia dell’Ebraismo italiano e della Memoria della Shoah”.

Le parole del 2016: «L’antisionismo è un travestimento dell’antisemitismo»

Ripubblichiamo l’intervento dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, contenuto in una lettera inviata in occasione della giornata di riflessione su Israele come frontiere dell’Europa organizzata il 17 novembre 2016 da Il Foglio.

«Sui temi dell’incontro da voi promosso per il giorno 17 novembre, desidero farvi giungere la mia comprensione e vicinanza per le motivazioni di fondo che ne avete dato. E lo faccio richiamando e ribadendo la linea di condotta che ho sempre seguito negli anni dei miei mandati da Presidente della Repubblica, e specificamente in rapporto a iniziative cui ho partecipato nell’esercizio di funzioni che vedono costituzionalmente impegnato il Capo dello Stato nella rappresentanza internazionale dell’Italia.

Una linea di condotta che si è espressa ampiamente nella lezione magistrale da me tenuta in occasione del conferimento della Laurea Honoris Causa all’Università ebraica di Gerusalemme, come nelle celebrazioni annuali del Giorno della Memoria in Quirinale, come infine nella relazione di profonda e solidale amicizia stabilitasi nel corso di più decenni tra me e Shimon Peres. Ciò che mi pare più che mai attuale è l’accento che ho posto sulla necessità di una battaglia ininterrotta e conseguente contro l’antisemitismo in qualsiasi sua veste e forma. E ho in particolare sempre inteso come non separabile da quella aberrazione storica anche l’ideologia dell’antisionismo, vero e proprio travestimento dell’antisemitismo, al cui rifiuto si rende formale ossequio, ma che in realtà si esprime negando le ragioni storiche della nascita stessa dello Stato di Israele, e quindi della sua vita indipendente e della sua sicurezza.

Purtroppo anche la recente risoluzione dell’Unesco si è iscritta in quella mistificazione. Altro elemento decisivo ho considerato e considero il partire da qualsivoglia critica della concreta e discutibile politica del governo d’Israele per colpire valori, preziosi per l’occidente democratico, da non confondere mai con polemiche contingenti e fuorvianti. Non a caso le espressioni più mature del mondo palestinese, e l’Europa, si sono riconosciute in una prospettiva di pace definita “due Stati, due popoli”: la sola che drasticamente esclude qualunque messa in questione della realtà storica, culturale e politica dello Stato d’Israele. In questo spirito seguirò i lavori del vostro convegno, cui auguro successo e piena capacità di convinzione.

Cordialmente,

Giorgio Napolitano, ex presidente della Repubblica, senatore a vita»