di Ilaria Ester Ramazzotti
Un “grottesco stereotipo antisemita”. Così l’ong Stop Antisemitism ha valutato la definizione della voce ‘jew’ [ebreo] che dava il dizionario online di Google in lingua inglese, fornito dalla casa editrice Oxford Languages. L’applicazione di Google descriveva in primis ‘jew’ come un verbo dall’uso offensivo, dal significato figurato di “contrattare con qualcuno in modo avaro o meschino”.
Continuando la consultazione, dopo aver fatto clic su “traduzioni e altre definizioni”, il risultato di Google include diverse coniugazioni di questo verbo, come “jewed” e “jewing“, e rivela che la sua origine risale al XIX secolo in riferimento al modo in cui gli ebrei lavorano con il prestito di denaro e il commercio. Solo di seguito, come opzione secondaria, “jew” veniva descritto come il sostantivo che identifica un “membro del popolo ebraico”. Dopo alcune recenti proteste e segnalazioni, la definizione pubblicata da Google è stata cambiata: prima il sostantivo e successivamente il verbo.
Fra le personalità intervenute per far cambiare la definizione del termine si conta quella del portavoce dell’ambasciata israeliana negli Stati Uniti Elad Strohmayer, che su Twitter ha scritto: “Non potevo crederci, quindi l’ho cercato su Google da solo… ehi @Google, che cos’è l’antisemitismo”?
La versione italiana del dizionario di Google, ripresa sempre dall’editore Oxford Languages, indica il termine ‘ebreo’ per prima cosa come un aggettivo e sostantivo maschile che significa appartenente agli Ebrei, aggiungendo una seconda definizione di senso figurato che recita: “Con riferimento all’abilità che una tradizione antisemita riconosce agli Ebrei nel commercio e nella finanza, il termine è talvolta usato in senso polemico o addirittura come epiteto ingiurioso a proposito di persona dominata dalla sete di guadagno e dall’avarizia, e anche come sinonimo di strozzino e usuraio”.