Igbo ebrei in Nigeria durante la preghiera

Il caso degli Igbo che in Nigeria professano l’ebraismo

Personaggi e Storie

di Ilaria Ester Ramazzotti
Fanno parte della grande popolazione nigeriana Igbo e professano pratiche religiose riconducibili all’ebraismo. Si tratterebbe di alcune decine di migliaia di persone. Ne parla Francesco Paolo La Bionda su Aspenia Online.

Il caso ricorda quello dei Beta Israel, gli ebrei etiopi in passato noti come Falashà, nome poi rifiutato dal gruppo ebraico formalmente riconosciuto nel 1973 come discendente della tribù di Dan e poi fatto emigrare in Israele attraverso le note operazioni Mosè, Giosuè e Salomone.

“Non si tratta di un caso del tutto isolato nel panorama africano – scrive La Bionda -: altre comunità, più ridotte, di correligionari autoctoni sono presenti in Uganda (il Popolo di Giuda), e in Ghana (la Casa d’Israele). Un’altra ancora si sta formando tra i Lemba di Sudafrica e Zimbabwe, la cui tradizione religiosa appare un sincretismo delle diverse denominazioni abramitiche”.

“Gli ebrei Igbo affermano che le proprie tradizioni orali ne attesterebbero la discendenza da diverse tribù, tra cui quella di Gad”, ma né alcuna documentazione scritta, né ricerche archeologiche e storiche, né la genetica supporterebbero questa tesi. “Gli studiosi contemporanei propendono in maggioranza per l’ipotesi di una conversione all’ebraismo da forme di cristianesimo affini – spiega La Bionda -: o per antichità, come nel caso del cristianesimo ortodosso etiope, o per dottrina, come in certe confessioni protestanti introdotte dai missionari occidentali”.

Questa teoria trova appoggio nella similitudine con comunità afroamericane che negli Stati Uniti contano decine di migliaia di adepti e che proprio a partire dal protestantesimo sono approdate a forme simili all’ebraismo, in qualche caso degenerando nel suprematismo nero.

La vicenda degli Igbo, come altre simili, implica aspetti politici oltre che strettamente religiosi. In primis, il fatto che una comunità venga formalmente riconosciuta come ebraica dal rabbinato israeliano, la porterebbe ad acquisire il diritto a fare l’aliyah. “La possibilità di usufruire della Legge del Ritorno ostacola il riconoscimento delle altre [rispetto ai Beta Israel ndr] comunità ebraiche africane da parte delle autorità religiose israeliane, soprattutto nell’attuale momento storico – sottolinea -: una fase in cui il controllo dell’immigrazione dall’Africa è diventato un tema importante nella vita politica del paese, e il maggior tasso di crescita dei cittadini arabi alimenta un’attenzione allarmata verso il bilanciamento demografico nazionale”.

Secondo Shavei Israel, che nel 2012 ha inviato il suo primo emissario in Nigeria, circa 3 mila persone appartenenti alla grande popolazione degli Igbo praticano oggi una moderna forma di ebraismo, si identificano come ebrei e frequentano le 26 sinagoghe del territorio; seguono anche regole della Kasherut, indossano dei teffilin e circoncidono i figli.

Su di loro è stato girato nel 2012 il film documentario “Re-emerging the Jews of Nigeria”, presentato ai festival di New York e Washington (Regia Jeff L. Lieberman).