Il club del Chelsea adotta la definiozione di antisemitismo dell'IHRA

Il Chelsea adotta la definizione IHRA sull’antisemitismo

Personaggi e Storie

di Paolo Castellano
La squadra di calcio inglese Chelsea F.C. ha adottato la definizione internazionale di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance. La decisione è stata annunciata durante una conferenza stampa avvenuta a Londra il 19 gennaio, a cui hanno partecipato i dirigenti del club, l’allenatore Frank Lampard e gli esponenti dell’IHRA. Come riporta Israel National News, il Chelsea è la prima società calcistica ad adottare la definizione internazionale di antisemitismo. 

Nel 2018, il proprietario del club inglese Roman Abramovich aveva lanciato la campagna Dire di no all’antisemitismo. L’obiettivo era quello di combattere il razzismo e la discriminazione in campo, sugli spalti e fuori dallo stadio. Il Chelsea inoltre si assicurerà che il contenuto della definizione venga spiegato ai suoi addetti alla sicurezza e ai tifosi per fronteggiare le manifestazioni di antisemitismo durante le partite.

«Riteniamo che l’adozione del concetto dell’IHRA sull’antisemitismo sia un’importante iniziativa per la nostra squadra di calcio. Rispettiamo già le linee guida dell’IHRA da molti anni ma l’adozione formale di questa definizione può essere utile per combattere ulteriormente l’antisemitismo e le discriminazioni attraverso una migliore comprensione ed educazione», ha dichiarato il presidente del Chelsea Bruce Buck. «Il calcio può fare davvero del bene alle nostre società e dobbiamo sfruttare questo potere per affrontare ogni forma di discriminazione sulle gradinate e nella nostra comunità».

Sulla scia di un preoccupante aumento dell’antisemitismo in Europa, la definizione dell’IHRA è stata adottata da 18 paesi, tra cui il Regno Unito.

«L’International Holocaust Remembrance Alliance fa i complimenti al Chelsea per aver adottato la nostra definizione di antisemitismo. Il calcio unisce centinaia di milioni di persone e Il Chelsea è un modello per tanti tifosi. Opporsi all’antisemitismo vuol dire preservare il divertimento nel calcio. Non vediamo l’ora di lavorare con altre squadre», ha dichiarato Kathrin Meyer, segretario esecutivo dell’IHRA.