di Redazione
Due donne ebree sopravvissute all’Olocausto nazista in Ucraina quando erano bambine sono protagoniste di un videomessaggio provocatorio inviato al presidente russo Vladimir Putin che è diventato virale giovedì. Lo riporta il sito Algemeiner.
Il video mostra un gruppo di persone che si rifugiano in uno scantinato nella capitale Kiev a causa dell’assalto russo all’esterno. Le due anziane guardano direttamente nella telecamera mentre ricordano a Putin la sofferenza delle loro famiglie durante l’Olocausto, prima di chiedere il ritiro delle forze russe dal territorio ucraino.
Di fronte alle bandiere dell’Ucraina e di Israele, Tamara Lukash (a destra nella foto) ha ricordato di essere nata nel 1939, l’anno in cui la Germania nazista invase la Polonia.
“Tutti i miei parenti ebrei da parte di mia madre furono portati a Babi Yar”, ha detto, riferendosi al luogo di un famigerato massacro appena fuori Kiev nel settembre 1941 in cui furono massacrati più di 30.000 ebrei. “Sono morti tutti lì”. Il memoriale nel sito è stato colpito da un attacco aereo russo martedì.
Sottolineando che ora era a Kiev – “e quest’anno è un orrore” – rivolge poi la sua ira su Putin.
“Putin, vorrei che tu morissi”, dichiara, con una voce rotta dall’emozione. “Lasciaci, lasciaci, bastardo. Non vogliamo vederti, non vogliamo ascoltarti, vogliamo la pace!”
Nello stesso video, Valentyna Yosypivna (a sinistra) afferma di essere nata in Ucraina il 22 giugno 1941, il giorno in cui la Germania nazista lancia un feroce assalto contro l’Unione Sovietica.
“I miei parenti sono morti a Babi Yar”, dice. “Ora è Kiev sotto attentati e bombardamenti di nuovo”. Alzando la voce, continua: “Putin! Prendi il tuo esercito! Esci dall’Ucraina! Vogliamo la pace!”.
Holocaust survivors in a bomb-shelter in Ukraine, cursing Putin and asking for peace. pic.twitter.com/W70nzk5oKp
— Alexander S. Vindman (@AVindman) March 2, 2022