di Michael Soncin
Il celebre fotografo e stilista Karl Lagerfeld è scomparso a Parigi il 19 Febbraio all’età di 85 anni. È stato per decenni il direttore creativo delle case di moda Fendi e Chanel, oltre ad essere dal 1966 al 1983 alla guida creativa di Chloé; la prima maison a produrre prêt-à-porter di lusso, fondata dall’ebrea egiziana Gaby Aghion.
Figura multitasking, era lui stesso a scattare le campagne pubblicitarie delle sue collezioni; numerose inoltre le collaborazioni con altri marchi di moda: H&M, Vans, Hogan e Krizia giusto per citarne alcune.
Molti i ricordi dal mondo dello spettacolo postati sui social, come la modella israeliana Bar Refaeli che lo ricorda pubblicando una foto sul profilo instagram.
Nel 2012 creò una collezione per Fendi che aveva tra i temi d’ispirazione l’immagine e lo stile del premio Nobel Rita Levi Montalcini.
Solo di recente si è scoperto che durante gli anni ottanta ha contribuito alla costruzione della sinagoga a Mentone in memoria delle vittime della Shoah, oggi punto d’incontro per i membri della comunità ebraica. È stato tra l’altro uno tra i più grandi donatori, ma al momento dell’inaugurazione, chiese che il suo atto di beneficenza non fosse reso pubblico. Rimane comunque inciso il suo nome su una targa di marmo risalente al 1987.
Provocare faceva parte del suo modo di essere. Fu proprio lui a dire: “Se volete essere politcally correct siatelo pure, ma per favore non provate a coinvolgere gli altri nella vostra discussione, perché sarebbe la fine di tutto. Volete essere noiosi? Basta essere politcally correct”
Gli amici e collaboratori più intimi lo descrivono come una persona dal carattere molto severo, ma allo stesso tempo dotato di una personalità molto dolce e generosa.
La casa di moda Chanel è attualmente di proprietà di Alan Wertheimer, un imprenditore francese di origini ebraiche, discendente di quei Wertheimer che entrarono in business con Coco Chanel nel 1924.
“Grazie al suo genio creativo, alla sua generosità e all’intuito eccezionale, Karl Lagerfeld è stato in anticipo sui tempi, il che ha ampiamente contribuito al successo di Chanel in tutto il mondo. Oggi, non solo ho perso un amico, ma abbiamo tutti perso una straordinaria mente creativa a cui ho dato carta bianca nei primi anni ’80 per reinventare il brand”. (Alan Wertheimer)