di Paolo Castellano
Ormai parecchi comici non si limitano più a far ridere ma pretendono di istruire le folle. Per sedicente amor di verità e di critica sociale alcuni di loro si credono legittimati a dire qualsiasi cosa anche la più grave. Questi artisti hanno sempre una smentita facile: ad ogni critica ricevuta buttano tutto in caciara, liquidando le polemiche suscitate con un “ma stavo scherzando”. Inattaccabilità dello showman che può dire cose serie scherzando. Questo stratagemma è pericoloso quando il messaggio trasmesso è legato alla violenza verbale e all’incitamento all’odio. In Francia, in questi giorni è tornato in auge un cabarettista noto ai più per le sue performance condite di antisemitismo. Come racconta JTA news, il comico francese Dieudonné M’bala M’bala, che ha collezionato in questi ultimi anni molte denunce per incitamento all’odio razziale, vuole incontrare alcuni rappresentanti della comunità ebraica francese.
In una lettera aperta inviata due settimane fa, gli avvocati di Dieudonné hanno chiesto al ministro dell’interno Bernard Cazeneuve e a Gille Clavreul, membro del governo con delega alla lotta all’antisemitismo, di organizzare un incontro.
Un confronto sembra necessario per gli avvocati che hanno intenzione di «determinare i termini di un accordo che dovrebbe avvicinare le parti al rispetto reciproco». La lettera aggiunge «in questa disputa, ci sono stati troppi danni ed insulti». Il Conseil Représentatif des Institutions Juives de France non ha commentato pubblicamente le parole dei legali.
Molti considerano Dieudonné l’emblema della crescita dell’antisemitismo francese per il contenuto dei suoi spettacoli e dei suoi tormentoni come la Quenelle (un saluto romano rovesciato) e la Shoanans (termine usato per negare lo sterminio nazista). Il primo ministro Manuel Vals ha definito questi sketch come “gesti d’odio e di antisemitismo”. Non è chiaro quanto il passo indietro del comico sia sincero e veritiero. Alcuni sospettano che sia solo una provocazione per far pubblicità al suo nuovo tour nazionale che partirà dal 27 dicembre: “La bestia impura”, spettacolo che includerà delle battute e ironie sulla figura di Ilan Halimi: studente ebreo francese ucciso nel 2006 dopo essere stato rapito e sequestrato per un mese all’interno di uno scantinato di una banlieue dove subì tremende torture da parte di un gruppo di 20 criminali capeggiato da un fondamentalista islamico.
Negli anni recenti Dieudonnè è stato oggetto di indagini governative e fiscali, ha subito condanne e molti dei suoi show sono stati vietati in diverse città francesi.
«Siamo in grado di resistere a tutti gli attacchi rivolti al nostro cliente – l’ambiguo commento degli avvocati – ma Dieudonné vuole andare avanti. Oltre la legge, vuole rispettare la pace».
Un fenomeno dunque che non si appresta a terminare. Il comico gode di una grande popolarità e molte delle sue creazioni sono state imitate sui campi da calcio e da basket. Un fenomeno che inquieta data l’eccezionale potenza mediatica che ha assunto negli ultimi tempi. La risata è contagiosa ma ricordiamo che la banalità del male si può nascondere anche dietro una battuta.