di Pietro Baragiola
Buone notizie da Hollywood: con il crescente supporto da parte dei protagonisti dell’industria cinematografica nei confronti di Israele, la Walt Disney Company ha annunciato la donazione di 2 milioni di dollari per sostenere i civili colpiti dagli attacchi terroristici di Hamas.
La notizia è stata data dal CEO della Disney, Bob Iger, che negli ultimi giorni ha espresso la propria solidarietà nei confronti dei dipendenti ebrei dell’azienda: “Il mio cuore va alle vittime, alle loro famiglie e a tutte le persone innocenti le cui vite sono state strappate da questa indicibile violenza”.
Sulla scia di questa donazione, molte star e case di produzione hanno deciso di contribuire personalmente per aiutare il popolo d’Israele a superare quello che è stato definito “l’attacco più crudele rivolto contro gli ebrei dai tempi dell’Olocausto”.
Il comunicato di Bob Iger
1300 morti, 3000 feriti e 130 ostaggi, sono questi i numeri spaventosi che hanno afflitto Israele dallo scorso 7 ottobre, quando i miliziani di Hamas hanno varcato il confine del Paese dando inizio al massacro indiscriminato di uomini, donne e bambini.
Numerose aziende da ogni parte del mondo hanno condannato pubblicamente questi attacchi. Prima tra tutte è la Walt Disney Company che si è rivolta ai suoi dipendenti in due email separate per esprimere la propria solidarietà nel superare insieme le tragedie della guerra.
La prima email è stata scritta personalmente dall’amministratore delegato Bob Iger ed è stata inviata esclusivamente ai membri dell’organizzazione Shalom, che si occupa di rappresentare i lavoratori ebrei all’interno della Disney. “So che molti di voi hanno parenti in Israele e non riesco nemmeno ad immaginare quanto sia stato terrificante assistere alle brutalità degli ultimi giorni” ha scritto Iger, considerato dall’ultima classifica del Time una delle 100 persone più influenti al mondo. “Parlo a nome mio e dell’intera azienda nel condannare questi attacchi, l’odio che li ha motivati e tutti gli atti di terrorismo. Continueremo a lavorare per trovare nuovi modi di fornire sostegno nella regione e onorare le vittime, le loro famiglie e tutte le persone colpite da questa guerra”.
La solidarietà della compagnia è stata espressa in maniera ancora più concreta nella sua seconda email, scritta dal capo delle risorse umane Sonia Coleman e rivolta a tutto il personale Disney.
In questa nuova lettera, l’azienda ha sottolineato la presenza di risorse interne e servizi di counseling “per i dipendenti che sentono l’impatto della situazione in corso”. Inoltre, Coleman ha elencato una lista di organizzazioni benefiche come UNICEF, Direct Relief e Medici senza frontiere per i dipendenti che volessero contribuire di persona al sostegno dei civili colpiti. “Questo è un momento in cui tutto dobbiamo unirci e sostenerci a vicenda” ha affermato Coleman.
Ad oggi le donazioni da parte dei dipendenti Disney superano i 25.000 dollari che si andranno ad aggiungere ai 2 milioni devoluti dall’azienda, come annunciato la sera del 12 ottobre.
Secondo quanto riportato su The Times of Israel, questa somma verrà divisa in due parti: un milione andrà al Magen David Adom (affiliata della Federazione Internazionale della Croce Rossa che fornisce ambulanze, servizi medici di emergenza e banche del sangue in Israele) mentre il secondo verrà devoluto ad una serie di organizzazioni no-profit che operano nella regione, in particolare quelle che si occupano di fornire aiuti ai bambini colpiti dalla guerra.
Le donazioni di Hollywood
Oltre alla Walt Disney, diversi leader di Hollywood come Jeffrey Katzenberg (co-fondatore della DreamWorks SKG), David Zaslav (presidente di Warner Bros. Discovery) e l’imprenditore televisivo Haim Saban hanno espresso il loro sostegno a Israele.
David Ellison ha annunciato che la sua compagnia Skydance Media (casa di produzione del film Top Gun: Maverick) ha stanziato 1 milione di dollari per l’organizzazione Magen David Adom.
“Skydance è al fianco di Israele nel donare sostegno alle vittime di questo tragico atto di terrorismo e prega per il rilascio sicuro degli ostaggi” ha dichiarato l’amministratore delegato dell’azienda nel comunicato dell’8 ottobre, pubblicato sul suo account Instagram.
Comcast, il più grande operatore via cavo degli Stati Uniti, ha destinato 2 milioni di dollari agli sforzi umanitari in Israele, di cui uno e mezzo andrà immediatamente a Save The Children, Medici senza frontiere, Direct Relief e Magen David Adom. Anche la società Paramount Global ha annunciato la donazione di 1 milione di dollari a queste organizzazioni, grazie al notevole contributo dei suoi dipendenti.
Non sono però solo gli studios a offrire il loro sostegno: venerdì 13 ottobre Ryan Reynolds e la moglie Blake Lively sono diventate le prime star a fornire pubblicamente aiuti finanziari alle vittime del conflitto, donando 1 milione di dollari al CIRC (Comitato Internazionale della Croce Rossa). “Questa donazione ha l’obiettivo di aiutare i bambini in Israele e a Gaza” ha dichiarato un portavoce della coppia alla rivista The Hollywood Reporter.
Questa non è stata la prima volta che Reynolds e Lively hanno contribuito ad alleviare situazioni di crisi con le loro donazioni: nel 2022 la coppia ha devoluto 1 milione di dollari all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati dopo l’invasione dell’Ucraina, mentre nel 2020 ha donato un altro milione per distribuire cibo ai senzatetto americani e canadesi colpiti dalla pandemia del Covid-19.
Il CIRC, da loro sostenuto, si sta occupando di migliorare le condizioni di salute dei cittadini feriti dal conflitto israelo-palestinese, fornendo attrezzature mediche e valutando i danni che i bombardamenti hanno portato alle fognature e ai trattamenti d’acqua delle città. Al momento l’obiettivo del CIRC è localizzare le persone tenute in ostaggio a Gaza per far arrivare loro le cure mediche necessarie a mantenerli in vita.
Mentre la guerra infuria e il bilancio delle vittime è in costante aumento, Hollywood continua a fare il possibile per mostrare il proprio sostegno, cancellando il gala annuale dell’Accademia del Cinema “per rispetto alla devastante perdita di vite umane causata da questo terribile conflitto”.
(Foto: Josh Hallett. Fonte: Flickr)