di Ilaria Ester Ramazzotti
L’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice riceverà un premio dall’organizzazione non governativa The International Raoul Wallenberg Foundation per aver posto le basi della rinascita di una sinagoga nel capoluogo siciliano, rinascita annunciata lo scorso mese di gennaio.
Lorefice è co-protagonista con Pinhas Punturello, rabbino della Sicilia e membro dell’associazione Shavei Israel, e con Evelyne Aouate, presidente dell’Istituto Siciliano di Studi Ebraici, del percorso che vedrà la riapertura di un tempio ebraico nel luogo dove fu attivo fino a 524 anni fa, data dell’espulsione degli ebrei dalla Sicilia. Il nuovo tempio sorgerà infatti nei pressi del monastero di San Nicolò da Tolentino a Palermo, costruito sulle rovine della Grande Sinagoga di Palermo abbandonata in seguito alla cacciata degli ebrei da tutti i territori spagnoli decretata da Isabella di Castiglia nel 1492 e realizzatasi in Sicilia nel 1493. L’Arcivescovado guidato da Lorefice ha in particolare deciso di dedicare il luogo di preghiera e di studio in comodato d’uso gratuito alla nascente comunità ebraica di Palermo.
“Crediamo che il monsignor Lorefice sia senza precedenti nella storia della riconciliazione tra ebrei e cattolici, seguendo l’eredità di Angelo Roncalli [Papa Giovanni XXIII]” ha detto al Jerusalem Post lo scorso 14 marzo Danny Rainer, capo dell’ufficio di Gerusalemme della fondazione Raoul Wallenberg. “Questo gesto merita il giusto riconoscimento – ha aggiunto -. Per questo il consiglio di amministrazione della fondazione ha deciso di assegnare la medaglia Raoul Wallenberg al monsignor Lorefice: la devoluzione di una sinagoga, 524 anni dopo la cacciata degli ebrei di Sicilia, è un’azione notevole”. La cerimonia di consegna del premio è prevista alla fine di quest’anno a Palermo, dove saranno invitati leader religiosi e comunitari di varie denominazioni.