di Paolo Castellano
Il 25 marzo la casa d’aste americana Nate D. Sanders Auctions ha venduto una lettera scritta a macchina e firmata da Albert Einstein durante la Seconda guerra mondiale. I contenuti della missiva sono densi di commozione e si focalizzano sui possibili aiuti ai rifugiati ebrei perseguitati dal nazismo. Il prezzo di partenza era di 10mila dollari ma è stata ceduta per 63,195 dollari.
Come riporta FineBooks Magazine, il testo della lettera è in lingua inglese ed è stato scritto nel giugno del 1939 su carta intestata con una goffratura proveniente da Princeton. Il fisico ebreo-tedesco si rivolge a William Morris, l’allora proprietario della famosa agenzia di rappresentanza per personaggi dello spettacolo, la William Morris Agency. Nel suo carteggio con Morris, Einstein s’informa sulle operazioni dedicate ai rifugiati ebrei.
«Il potere di resistenza del popolo ebraico gli ha consentito di sopravvivere per migliaia di anni, basandosi in larga misura su tradizioni di mutua assistenza», annota il fisico ebreo nella parte iniziale della sua missiva, sottolineando che “in questi anni di afflizione, la disponibilità ad aiutarsi a vicenda è messa a dura prova”.
«Possiamo resistere a questa prova così come hanno fatto i nostri padri prima di noi», ribadisce Einstein. «Non abbiamo altro mezzo di autodifesa se non la nostra solidarietà e la nostra consapevolezza che la causa per la quale stiamo soffrendo è una causa importante e sacra».
Non è la prima volta che la casa d’aste Nate D. Sanders Auctions ha messo all’asta le lettere di Albert Einstein. Infatti nel 2019, a Los Angeles è stata venduta una missiva del 1935 in cui lo scienziato ebreo aveva denunciato l’antisemitismo nel mondo accademico americano. La lettera era stata scritta in tedesco al fisico ebreo Paul Epstein.