di Michael Soncin
Un corpus costituito da 62 lettere, alcune scritte a mano, altre a macchina, dal famoso psicoanalista ebreo Carl Gustav Jung (1875-1961), verrà messo in vendita il 24 maggio a Gerusalemme, dalla casa d’aste Kedem.
Le lettere in questione, del tutto inedite, poiché mai state pubblicate o stampate, erano rivolte alla collega e amica Rivkah Schärf Kluger (1907-1987), entrambi svizzeri, accomunati dalle origini ebraiche.
“È un vero tesoro vedere una così vasta raccolta di lettere, una collezione unica che fa luce su vari aspetti della vita e dalla filosofia di Jung, costituendo una rara occasione per ricercatori e studenti”, ha affermato Meron Eren della casa d’aste Kedem.
Sebbene la maggior parte delle missive riguardi principalmente argomenti legati alla psichiatria, è interessante notare in alcune parti, l’interesse di Jung per i testi ebraici e la lingua ebraica: per esempio, nel chiedere il significato della parola rikmah, traducibile con ‘ricamo’ o ‘arazzo’.
Composte tra il 1940 e il 1960, in un’epistola del 1944, Jung ringrazia Schärf Kluger per avergli inviato una particolare composizione cabalistica: “Questa (composizione) rafforza fortemente i miei sentimenti e le mie esperienze. Ne sono rimasto molto colpito. Nelle ore più buie della mia malattia, ogni notte mi trovavo in una specie di frutteto di melograno”. Con molta probabilità, come riporta il Jerusalem Post, Jung si riferirebbe al testo di Rabbi Moses ben Jacob, dal titolo “Pardes Rimonim”, ‘Giardino dei Melograni’, (rimonim – רימונים – in ebraico significa melograni).
Considerato tra i migliori allievi del noto genio dell’interpretazione dei sogni Sigmund Freud, Jung è soprattutto conosciuto per avere elaborato il concetto di inconscio collettivo; ovvero quella parte dell’inconscio comune in tutti gli esseri umani.
Fonte foto: Casa d’Aste Kedem