di David Zebuloni
Quando in un’intervista rilasciata all’ufficio stampa del Senato italiano, hanno chiesto a Liliana Segre quale fosse il suo sogno, lei ha risposto: “Il sogno di Liliana parte da lontanissimo, parte da quando è stata espulsa dalla scuola. Quella ferita è inguaribile. Mi farebbe piacere davvero, prima di morire, di guarire una volta per tutte da quella ferita. Non so se sarà possibile”. Oggi Liliana Segre compie novant’anni e il suo sogno forse non si è ancora realizzato, ma il suo sorriso sereno da nonna pare essere più luminoso che mai.
Dopo mesi bui di lockdown, Liliana torna a partecipare ad alcuni eventi pubblici, quale lo straordinario omaggio concesso dal Comune di Pesaro questa settimana: l’inaugurazione di un enorme graffito disegnato sulla parete esterna di una scuola, raffigurante Liliana in braccio al papà Alberto. “Quelli che sanno fare la scelta, sceglieranno sempre un ponte. Un ponte che unisce gli uni agli altri e che non lascia mai nessuno dall’altra parte. Quelli che costruiscono ponti e non muri. Allora, questo è un murale, ma mi auguro che in futuro possa diventare un ponte. Un ponte che unisca il bene e il male.”
Mai retorica, mai banale, Liliana ha saputo raccontare ai suoi nipoti ideali – così da lei definiti i ragazzi incontrati nelle scuole – l’orrore della Shoah, senza mai trasmettere odio o vendetta. “Io non perdono, io non dimentico, ma io non odio”, ha ripetuto numerose volte. Il messaggio di pace nasce da un’esperienza da lei vissuta durante la liberazione dal campo di sterminio. Una pistola gettata ai suoi piedi da un ufficiale nazista che le ha fatto capire in un attimo che lei, a differenza sua, mai avrebbe potuto raccoglierla e togliere la vita a qualcun altro. “Io non ero come il mio carnefice, non ho raccolto la pistola. E da quel giorno sono quella donna libera, quella donna di pace, che sono ancora oggi.”
Il più grande insegnamento di “nonna Liliana” alle nuove generazioni rimane quello della lotta all’indifferenza. Parola da lei fortemente voluta all’interno del Memoriale della Shoah di Milano, scolpita nella parete di pietra all’ingresso dell’edificio. “Dall’indifferenza non ci si può difendere. L’indifferenza è fatta di niente, è fatta di una nebbia che ti avvolge, è fatta di quello che si volta dall’altra parte per non vedere e al quale non puoi andare anni dopo a dire che ti ha fatto del male, perché lui ti risponderà che non ti ha visto”, ha spiegato agli allievi di una scuola. E come si combatte l’indifferenza secondo la Testimone del nefasto nazista? Con l’empatia, con l’ascolto, con il rispetto.
Il 19 gennaio 2018, Liliana Segre è stata nominata Senatrice a Vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “per avere dato lustro alla Patria con altissimi meriti nel campo sociale”. Proprio da lui arrivano i primi auguri istituzionali rivolti alla Senatrice a Vita per il suo novantesimo compleanno. Come riportato dal Quirinale, Mattarella ha telefonato a Liliana formulandole auguri affettuosi e ringraziandola per la sua preziosa testimonianza contro l’odio e la violenza in difesa dei diritti di tutti e nel rifiuto di ogni discriminazione.
Liliana Segre compie novant’anni e il mondo sembra aver bisogno delle sue parole oggi più che mai. In una realtà astiosa e incrinata dalla crisi e dalla violenza, il suo messaggio universale di pace risulta essere di vitale importanza. Un terreno fertile sul quale educare le nuove generazioni al rispetto e all’empatia. Un ponte da percorrere mano nella mano. Un ponte che unisca il bene e il male, senza lasciare nessuno dall’altra parte. Il ponte di nonna Liliana.
Gli auguri delle istituzioni
Sin da bambina, Liliana Segre è stata testimone di orrore, guerra, razzismo. Per noi tutti, oggi, lei è invece un simbolo di giustizia, pace e tolleranza. Non dimenticherò mai le sue parole al Parlamento europeo, lo scorso gennaio. Buon 90° compleanno, Senatrice Segre!
David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo
Il 10 settembre 1930 nasceva a Milano Liliana Segre, una donna straordinaria. La sua vita è un’immensa testimonianza di memoria, coraggio e perseveranza, una luce capace di illuminare anche il sentiero più buio. Tanti auguri Liliana, Milano è con te e ti sarà sempre grata.
Beppe Sala, Sindaco di Milano
Tantissimi auguri di Buon Compleanno, anche a nome dell’ANPI Provinciale di Milano, a Liliana, instancabile testimone della Shoah, della tragedia delle deportazioni, soprattutto con le giovani generazioni, costantemente impegnata nella difficile azione di contrasto all’indifferenza e all’apatia delle coscienze. Con stima e affetto.
Roberto Cenati, Presidente Anpi Provinciale di Milano
Compie 90 anni Liliana. Per me sorella di prigionia di Papà. Sorella di schiavitù. Una zia. Liliana è più giovane di 5 anni di papà e a Birkenau era una poco più di una bambina in quella fabbrica di munizioni il cui fabbricato ancora si vede. Ho sempre amato la forza inestinguibile della sua voce ferma, qualunque fosse l’abisso che doveva raccontare e se non l’avete visto, guardate e riguardate nel film “Memoria”, Liliana che ripercorre, raccontando, il cammino, l’ultimo, che fece mano nella mano con suo padre nel corridoio di San Vittore, mentre la polizia penitenziaria li avviava verso i camion che poi attraversando la città gli avrebbero rovesciati sui carri bestiame alla Stazione Centrale. Quella camminata commentata da Liliana è un capolavoro della storia letteraria e cinematografica del nostro paese, un testamento camminante per le future generazioni. Mio padre ha perso la memoria e la parola. Sono rimasti pochissimi a poter raccontare e parlare. Noi abbiamo ancora il privilegio di poter attingere forza per conservare nostri valori dalla forza della voce e della tempra di Liliana. Un abbraccio fortissimo e auguri Liliana.
Emanuele Fiano, parlamentare e figlio di Nedo Fiano – Superstite della Shoah