di Roberto Zadik
Duramente colpito dalla pandemia del Coronavirus, una delle figure più carismatiche dell’ebraismo contemporaneo, l’ex Rabbino Capo Sefardita, Rav Eliyahu Bakshi Doron si è spento a 79 anni all’ospedale Shaarei Zedek. A dare la notizia e a ricordare la personalità di questo gigante della Torah e guida spirituale, vari autorevoli siti da Times of Israel, al Jerusalem Post, a Israelnationalnews.
Famoso per la sua intensa personalità, per quel misto di rigore e tolleranza e per l’apertura verso la realtà religiosa circostante che lo portò a divenire uno dei promotori del dialogo interreligioso – incontrò nel 2000 Papa Giovanni Paolo II nella sua visita in Israele – Bakshi Doron, nato a Gerusalemme nel 1941, è stato ricordato da varie personalità politiche e religiose. Sepolto lunedì mattina, in forma ristretta, presente solo la famiglia e qualche autorità, in seguito alle misure sanitarie del Ministero della Salute, fra domenica sera e lunedì, diversi interventi ne hanno rievocato la serietà e la devozione verso il suo Paese e il mondo ebraico in generale.
A questo proposito, come riporta il sito israelnationalnews il presidente israeliano Reuven Rivlin presente alle esequie ha rievocato “questo incredibile studioso della Torah, che sentiva un grande senso della responsabilità per tutto il popolo ebraico. E’ stato per noi un padre, una guida capace di riconciliare le famiglie e di riportare diversi ebrei all’osservanza”. Fra le istituzioni anche il Primo Ministro Netanyahu, domenica sera ha espresso la “propria angoscia per la perdita di questo leader e le più sentite condoglianze a tutta la famiglia”. Tanti interventi di vari rabbini, a cominciare dal Rabbino Capo Ashkenazita Rav Lau che ha espresso “grande tristezza nell’accompagnare il corteo funebre per il nostro maestro che è stato eccellente educatore e autorità rabbinica e giudiziaria” all’attuale Rabbino Capo Sefardita Yitzhak Yosef, figlio di un importante autorità rabbinica come Rav Ovadia Yosef, a Rav Shlomo Amar.
Ricordato per la sua impressionante conoscenza della Torah e per la sua umiltà e calore umano, egli è stato Rabbino Capo dei Sefarditi a Rishon LeZion per dieci anni dal 1993 al 2003. In tema di ricordi e commemorazioni anche il Times of Israel e il Jerusalem Post rendono omaggio a questo Maestro. In queste ore si sono espressi anche il Ministro dell’Interno, sul Times, Aryeh Deri del partito Shas ha sottolineato come “la sua scomparsa sia una grande sfortuna”mentre sul Jerusalem, Benny Gantz capo del Partito Bianco Celeste, ha affermato che “la sua saggezza continuerà a vivere anche dopo la sua morte attraverso i suoi studenti e quelli che hanno seguito il suo cammino” fino al Ministro della Difesa Naftali Bennett che ne ha celebrato la disponibilità e la gentilezza, al Sindaco di Gerusalemme Moshe Leon, al Ministro dei Trasporti Smotrich che ne ha elogiato l’impegno verso tutta la nazione e il grande senso della responsabilità nello svolgimento dei suoi compiti. Molto toccante il ricordo di uno dei suoi dieci figli, Rav Ben-Zion che ha detto “era una persona molto umile, aperto verso ogni ebreo e il suo cuore conteneva tutto lo Stato di Israele”.