Mastercard e Visa. Nessun servizio al terrorismo palestinese per non essere fuorilegge

Personaggi e Storie

di Paolo Castellano
Le aziende Mastercard e Visa non dovranno fornire i loro servizi alla nuova banca dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (PLO) se non vorranno essere incriminate per favoreggiamento del terrorismo, rischiando procedimenti penali e civili in Israele. Il monito arriva dall’associazione israeliana Palestinian Media Watch (PMW) che monitora i cambiamenti sociali all’interno dei territori di Gaza e Cisgiordania.

Il 25 settembre il Jerusalem Post ha pubblicato l’appello della PMW in cui si fa riferimento alla nascita di una nuova banca dell’Autorità Palestinese, istituita appositamente per aggirare l’ordinanza israeliana sui finanziamenti ai terroristi e alle famiglie dei terroristi. La legge israeliana, entrata in vigore il 9 maggio, stabilisce che verranno puniti gli istituti di credito che trasferiranno somme di denaro a chiunque abbia compiuto un attacco terroristico, compresi i parenti.

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Il governo israeliano ha infatti approvato l’ordinanza per scoraggiare la popolazione palestinese a compiere violenze nei confronti dei cittadini israeliani in cambio di denaro. Sin dal 1994, l’Autorità Palestinese utilizza il meccanismo pay for slay per reclutare attentatori.

Come sottolinea PMW, le banche che si trovano in Cisgiordania non hanno ancora chiuso definitivamente i conti correnti dei terroristi. Questo perché l’Autorità Palestinese aveva preteso una sospensione del processo di chiusura fin quando non fosse stato istituito un nuovo istituto di credito per stipendiare gli assassini. Dopo tre mesi di attesa, i funzionari palestinesi hanno creato la propria banca, accantonando l’opzione delle Poste che attualmente non possono emettere credito.

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Dunque, l’associazione israeliana ha voluto informare Mastercard e Visa riguardo al coinvolgimento delle banche palestinesi nel terrorismo dei gruppi armati presenti a Gaza e in Cisgiordania. Da questo momento, le due istituzioni finanziarie non potranno sostenere di aver incoraggiato la violenza palestinese a loro insaputa.

«Ad oggi, le società di carte di credito hanno evitato di essere accusate di fornire sostegno finanziario ai terroristi nascondendosi dietro a banche che hanno standard elevati», ha sottolineato Maurice Hirsch, direttore delle strategie legali della PMW. «Le banche che operano nei territori dell’Autorità Palestinese violano chiaramente gli standard antiterrorismo riconosciuti e accettati a livello internazionale. Essendo state informate del supporto che le banche dell’Autorità Palestinese forniscono al terrorismo e ai terroristi, Mastercard e Visa devono agire rapidamente per evitare di scoperchiare un vaso di Pandora».