di Ilaria Ester Ramazzotti
A capo del consiglio di amministrazione del Museo ebraico di Mosca è stato designato il miliardario russo Alexander Klyachin, il proprietario della più grande catena internazionale di hotel della Russia, gli hotel Azimut. La nomina ricevuta lo scorso febbraio lo pone alla guida di quella che è considerata l’istituzione più visibile degli ebrei russi, aperta nel 2012. Lo ha piegato il rabbino capo del Paese Berel Lazar alla Jewish Telegraphic Agency.
Il rabbino Lazar, alla guida del movimento Chabad-Lubavitch in Russia, auspica che il centro museale possa giovarsi molto della capacità di “business, dell’esperienza amministrativa e della prospettiva” dell’imprenditore 53enne. E, al di là dell’evento, ha sottolineato che oggi in Russia è rinato “l’orgoglio di essere parte di qualcosa di ebraico. Non è stato sempre così: alcuni importanti ebrei russi [in passato] avevano paura, forse vergogna, di uscire allo scoperto e dire ‘sono ebreo’”. Una cosa che succedeva “quando i tempi erano duri, ma anche dopo che le cose sono migliorate”. “Persone come Klyachin, per le quali l’identità ebraica è importante, darebbero e aiuterebbero anche in modo più discreto”, ha aggiunto il rabbino. Ma la sua decisione “è un’altra dimostrazione che si è voltato pagina”.