di Roberto Zadik
Oscurato spesso e volentieri da forme d’arte come cinema, musica o letteratura anche il teatro ebraico americano è un universo artistico molto importante e tante volte ingiustamente tralasciato. Lo dimostra il talento di drammaturghi come l’ebreo americano Israel Horovitz nato in Massachussets ma naturalizzato newyorchese che si è spento a 81 anni lunedì 9 novembre stroncato da un tumore. Sconosciuto o quasi nel nostro Paese egli fu invece estremamente popolare in Francia come ha sottolineato la versione francese del sito Times of Israel: è stato infatti una personalità di spicco del teatro non solo statunitense ma internazionale accanto a nomi di punta come Neil Simon, autore de La strana coppia, e ad Arthur Miller autore di capolavori come Morte di un commesso viaggiatore.
Come riporta l’articolo Horovitz per la sua capacità di scrittura, la brillantezza e la fervida immaginazione che ne caratterizzarono l’intenso percorso artistico e letterario, venne definito dalla critica “ il figlio spirituale di Miller”, scrivendo più di 70 commedie molte delle quali vennero trasposte in rappresentazioni francesi recitate da grandi nomi come Gerard Depardieu, Pierre Arditi o Line Renard. Sicuramente diverso da lui e ben più conosciuto uno dei suoi sei figli, Adam Horovitz, scatenato leader della band rap americana dei Beastie Boys formata assieme ad altri due membri correligionari come Mike Diamond e Adam Yauch negli anni ’80.
Non solo autore teatrale ma anche sceneggiatore di commedie sul grande schermo come Papà sei una frana diretto dal bravo Arthur Hiller, famoso per Love story con il grande Al Pacino, ha avuto una vita piena e intensa ricevendo vari riconoscimenti per il suo impegno nel mondo dello spettacolo. Affascinante e carismatico, amico del drammaturgo esistenzialista irlandese Samuel Beckett, celebre per il suo Aspettando Godot, si sposò tre volte, una delle quali con Doris Keefe di famiglia cattolica irlandese e madre del rapper Adam dedicandosi al lavoro e continuando a scrivere e a ideare trame per il teatro di Broadway e il cinema internazionale. Fra i tanti titoli il copione di Sunshine firmato dal regista ungherese Isvan Szabo di famiglia ebraica e soprattutto uno dei suoi capolavori la sceneggiatura di Fragole e sangue manifesto dell’America ribelle dell’era hippie e simbolo delle contestazioni e delle ribellioni giovanili premiata nel 1970 al Festival di Cannes. Purtroppo
come ha ricordato il Times of Israel l’ultima parte della sua vita è stata in parte messa in crisi dalle accuse di violenza, come è avvenuto per le vicende del produttore ebreo newyorchese Harvey Weinstein anche se suscitando meno clamore mediatico, una serie di donne l’hanno accusato di molestie fra il 1986 e il 2016. Egli si scusò pubblicamente dichiarando proprio al Times of Israel “mi scuso con tutte le donne che si sono sentite oltraggiate dalle mie azioni e con i miei amici e parenti”. Insomma una vita costellata di successi ma anche di scandali, di trionfi creativi e di crisi interiori, fino alla scomparsa a New York dopo lunga e dolorosa malattia.
(Foto: www.teatro.it)