di Ilaria Ester Ramazzotti
Papa Francesco e Moshe Kantor, presidente del World Holocaust Forum Foundation e del Congresso ebraico europeo, si sono incontrati lo scorso 14 febbraio in occasione di un colloquio privato in Vaticano.
Al centro dell’incontro c’erano i temi per i prossimi Forum mondiali sulla Shoah, fra cui le questioni etiche più d’attualità come i crescenti estremismi, le manifestazioni di odio, la condizione dei rifugiati, l’istruzione e la disuguaglianza nel mondo.
“Crediamo fermamente nella necessità di focalizzare anche i futuri World Holocaust Forum sui modi di affrontare le sfide morali ed etiche più urgenti del nostro tempo e di sviluppare le migliori pratiche utili a plasmare un futuro migliore per tutta l’umanità – ha affermato Kantor -. Queste sono tutte questioni complesse che richiedono una approfondita discussione da parte dei leader mondiali, degli opinionisti e dei rappresentanti del mondo della religione, della morale e dell’etica”. Papa Francesco ha condiviso l’intento di dedicare i futuri Forum sulla Shoah alle più urgenti sfide morali ed etiche, volte in particolare a proteggere le giovani generazioni dalle ideologie estremiste.
Il Vaticano aveva inviato una delegazione guidata dal cardinale Koch a rappresentare la Santa Sede al World Holocaust Forum 2020 svolto allo Yad Vashem a Gerusalemme lo scorso 27 gennaio. Il 20 gennaio scorso, inoltre, nell’ambito di un’udienza con i rappresentanti del Centro Simon Wiesenthal, Papa Bergoglio ha condannato la recrudescenza dell’antisemitismo aggiungendo che “se perdiamo la memoria, distruggiamo il nostro futuro”.
Moshe Kantor ha infine conferito a Papa Francesco il premio Golden Vision 2020, come è stato reso noto in un comunicato. Il premio Golden Vision è il più alto riconoscimento del Congresso ebraico europeo assegnato ogni anno a due personalità (una ebrea e una non ebrea) per il loro eccezionale contributo intellettuale a favore di un mondo più inclusivo, in cui l’antisemitismo non sia tollerato.