di Ilaria Ester Ramazzotti
Rotoli e manoscritti ebraici risalenti alla metà del XIX secolo, insieme a documenti di comunità ebraiche romene, ungheresi, slovacche e ucraine, sono stati sequestrati dal Dipartimento di Giustizia del settore orientale di New York, che lo ha reso noto lo scorso 22 luglio. Si tratta di materiali sottratti alle comunità durante la Shoah, ritrovati tramite una casa d’aste di Brooklyn che li aveva messi in vendita.
“I rotoli e i manoscritti confiscati illegalmente durante l’Olocausto contengono informazioni storiche inestimabili che appartengono a discendenti di famiglie che vivevano e prosperavano nelle comunità ebraiche prima dell’Olocausto – ha dichiarato Jacquelyn Kasulis, procuratore ad interim degli Stati Uniti per il distretto orientale di New York -. Questo ufficio spera che il sequestro contribuisca a ristabilire la storia precedente all’Olocausto nell’Europa orientale”.
“Il recupero di questi manoscritti e rotoli ebraici del XIX secolo, saccheggiati durante l’Olocausto in Romania, Ungheria, Slovacchia e Ucraina, nel bel mezzo dei tempi più bui del nostro mondo, è il culmine di un’ampia indagine sulla proprietà culturale condotta dall’Homeland Security Investigations – ha dichiarato a riguardo Peter Fitzhugh, agente speciale dell’unità investigativa che si è occupata del caso -. Siamo fortunati a far parte della squadra che è in grado di restituire questi manufatti alle loro vere comunità ebraiche. L’unità Cultural Property, Art & Antiquities Investigations lavora instancabilmente con l’ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto orientale di New York per indagare sul saccheggio, il furto e la vendita di pezzi storici, e continuerà ad assicurare alla giustizia gli individui e le organizzazioni criminali transnazionali che traggono profitto dal traffico di questi tesori culturali”.
Tra gli oggetti ritrovati ci sono manoscritti che contengono informazioni su alcune comunità ebraiche dell’Europa dell’Est a partire dal 1840 fino agli anni della Shoah, insieme a rotoli e libri religiosi, pagine commemorative, regolamenti e pagamenti dei membri delle comunità, documenti relativi a persone e ruoli comunitari. “In assenza di qualsiasi provenienza o documentazione di trasferimento da parte di sopravvissuti di quelle comunità, non esiste alcun mezzo legittimo per cui i manoscritti e le pergamene possano essere stati importati negli Stati Uniti”, ha specificato Dipartimento di Giustizia del settore orientale di New York.